Un anno fa sottolineavamo il fatto che la lista degli album in uscita nel 2021 non fosse poi così diversa da quella del 2020. E in effetti i nomi che attendiamo per il 2022 sono più o meno gli stessi, anche se le probabilità che questi ritorni si concretizzino davvero varia a seconda dei casi. Sia come sia, non temere: il tuo amichevole Shoegaze Blog di quartiere continuerà a tenere d’occhio la situazione. Nel frattempo, ecco alcuni degli album shoegaze, dream pop e generi collaterali che caratterizzeranno i prossimi dodici mesi.
Fidati, gli Slowdive arrivano davvero
La foto qui sopra ritrae il chitarrista Christian Savill suonare una splendida Fender Jazzmaster mancina color torta di ciliegie. Il post risale al 2 ottobre 2020: l’hashtag non lascia alcun dubbio sul fatto che un nuovo album degli Slowdive ci sarà, bisogna però capire quando verrà pubblicato. Nonostante un’apparente calma piatta sul fronte social, si sa già che la band britannica sarà presente in alcuni dei festival estivi più prestigiosi e si vocifera di un tour primaverile, anche se la situazione pandemica costringe a ripetuti cambi di programma, quindi meglio non farsi troppe illusioni. In ogni caso, anche se Stereogum dice di no, è possibile che il disco esca nella prima metà dell’anno.
Beach House, c’è profumo di disco dell’anno
L’unico mistero attorno ai Beach House è come diavolo facciano a non sbagliare mai una canzone. Una regola che viene confermata anche da Once twice melody, il nuovo album diviso in quattro parti: finora sono usciti i primi due episodi, mentre gli altri due sono previsti per il 18 gennaio e il 18 febbraio. C’è profumo di disco dell’anno.
I Cure? Godot c’è
L’hashtag scelto da Robert Smith, #waitingforgodot, sembra una risposta ironica a chi da oltre un decennio attende un album dai Cure. Godot stavolta potrebbe arrivare davvero: Smith conferma che la band suonerà pezzi nuovi nel corso del 2022, dunque le aspettative per un ritorno discografico sono stavolta più che lecite.
Deserta, shoegaze in formato extralarge
Lo scorso novembre è uscito Lost in the weight, che abbiamo definito una delle canzoni più belle del 2021. Adesso l’attesa cresce per Where did you go, singolo che verrà pubblicato il 26 gennaio e che anticipa l’album Every moment, everything you need, previsto per il 25 febbraio. Shoegaze e synth pop in formato extralarge.
Cloakroom, manca pochissimo
La data per ascoltare il nuovo album dei Cloakroom, Dissolution wave, è il 28 gennaio. Nel frattempo possiamo ascoltare le canzoni Lost meaning e A force at play. La prima è nugaze allo stato solido, la seconda sembra quasi una versione dream pop dei Dinosaur Jr.: partenza sottovoce, finale timidamente fracassone.
Stella Diana, aspettative molto alte
Gli eroi dello shoegaze italiano Stella Diana li stiamo aspettando al varco già da un po’. Stavolta però qualcosa si sta muovendo davvero. La band è impegnata proprio in questi giorni nelle registrazioni di Nothing to expect, il nuovo album, che uscirà il prossimo 22 febbraio. Il suono? Tra Six By Seven e Bauhaus, dicono. Di sicuro sarà molto, molto dark.
You, Nothing.: avanti tutta
Non contenti di aver pubblicato uno dei migliori album shoegaze del 2021, Lonely // lovely, gli You, Nothing. hanno voluto chiudere l’anno col botto: il singolo Lullaby è senza ombra di dubbio il loro brano più bello, un piccolo capolavoro dream pop che incrocia i flussi di Slowdive, Beach House e Raveonettes. La band è attualmente in fase di composizione e potrebbe tirare fuori un lavoro importante.
Gli Spiritualized fluttuano ancora nello spazio
Gli Spiritualized tornano a fluttuare nello spazio con Always together with you, un brano che nasce da una rarefazione dream folk e che trova spessore e densità minuto dopo minuto, costruendo la propria grandeur pop in un finale sovradimensionato e scintillante. L’album, Everything was beautiful, uscirà il 25 febbraio.
Trentemøller ci fa sognare
Il ritorno discografico di Trentemøller avverrà l’11 febbraio con Memoria, un album strettamente connesso con un’estetica sonora shoegaze, post punk e dream pop. Il primo singolo, In the gloaming, è un classico istantaneo. Gli altri due finora usciti, All too soon e Dead or alive, non sono da meno. Il musicista danese ci fa sognare.
Qualcuno ha detto My Bloody Valentine?
Al di là di una rinnovata presenza online, incluse le piattaforme streaming, in realtà al momento sembra che i My Bloody Valentine siano cristallizzati a trent’anni fa: ristampe, merchandising e perfino le foto postate su Instagram (incluse quella di profilo) rimandano a un immaginario temporalmente limitato a Loveless o giù di lì. Non si parla di futuro, insomma, e sulla carta non è un buon segnale. Nel 2012 però la band aveva ripubblicato in cd gli album storici in versione rimasterizzata e l’anno successivo, a sorpresa, uscì M b v. Chissà, magari lo schema si ripeterà anche nel ’22 con l’uscita di un nuovo disco. Forse.