Ho l’abitudine di tenere costantemente aggiornato un elenco con i dischi degni di nota che via via escono durante l’anno, sul quale poi impostare un ragionamento in vista della tradizionale classifica di dicembre. Finora il 2021 è stato piuttosto altalenante: ci sono stati alcuni album ottimi, parecchi discreti, tantissimi senza infamia e senza lode. Sembra invece che a settembre la situazione si sia completamente ribaltata: i fuochi d’artificio arrivano ora, a un millimetro dall’autunno. E quello del progetto californianio Deserta più che un botto è un big bang. Il disco precedente, Black aura my sun, è finito nella top 20 di nove mesi fa. Adesso, con Lost in the weight, si può tirare fuori una parola pesante, capolavoro, senza che le aspettative finiscano per zavorrare l’ascolto. Più che una canzone, è la definizione esatta di shoegaze. Chitarre che pattinano su tastiere extralarge e un’orchestrazione dream pop talmente sovraccarica di dettagli ed emotività che a tratti diventa una meravigliosa esagerazione sonora: e non cerchiamo forse questo, quando premiamo play?
Il nuovo singolo di Deserta, “Lost in the weight”, è una delle canzoni più belle dell’anno
