La band è ancora oggi molti decenni avanti rispetto al resto del mondo. Inseguita da tutti, raggiunta da nessuno.
My Bloody Valentine
Non è un compito facile, lo sappiamo bene.
Per esempio quelli di Slowdive, Beach House, Cure e… My Bloody Valentine.
Un tributo a “Loveless” a cura di River Esk ed “Everything”, il nuovo album della band russa.
Nemmeno Kevin Shields, consapevole della responsabilità storica che questo disco porta con sé, sembra essere ancora venuto a capo del sortilegio – o forse della maledizione – che da tre decenni continua a perseguitarlo.
Slowdive, My Bloody Valentine, Radio Dept., Pinkshinyultrablast, Greet Death, Astrobrite, Kairon; IRSE!, M83, Nothing, A Place To Bury Strangers, Amusement Parks On Fire: ascolta e attendi l’istante in cui dire wow.
E ci sono pure due nuovi dischi in arrivo. Sì.
Mogwai, Cure, Slowdive: stringiamoci attorno alla nostra musica preferita.
Una chicca dal Christopher Moltisanti della serie televisiva HBO, tra le più belle di sempre.
Maccosa?
Gli Slowdive? Chissà.
Gli anni della rinascita. Oppure dell’illusione?