Come introduzione avevo scritto altro. Qualcosa che riguardava Sanremo, Bugo, la new wave, l’insonnia e l’attitudine. E invece tutto cambia di colpo: Andrea Guagneli, batterista dei Brothers In Law, è morto a soli 32 anni. Così restano un mucchio di parole che non valgono nulla, mentre lì fuori il rumore si fa silenzio e il silenzio espande il dolore.
Le prossime righe sono nate prima che si venisse a sapere della scomparsa di Andrea. Queste canzoni Shoegaze Blog le dedica alla sua famiglia e ai suoi cari.
Huge Molasses Tank Explodes, II. Quello di Fabrizio De Felice è un nome cardine della scena indipendente italiana: c’è lui dietro a Bialogard e Obree, due dei progetti più interessanti dello scorso decennio in ambito shoegaze e zone limitrofe. Per farla breve: De Felice è l’Iniesta del dream pop europeo e Huge Molasses Tank Explodes è l’ennesimo, ottimo gruppo che lo vede coinvolto. Immagina i Deerhunter alle prese con psichedelia, kraut rock, dream pop, motorik. Ecco: la band milanese è ancora meglio di quello che pensi.
Nossiennes, Vivere. Da Bristol con fragore. Vivere è un ep di tre brani che potrebbero appartenere a tre gruppi differenti: la title track con quel procedere lento, contundente, dissontante; Remipedes con la sua lenta dissoluzione ambient, una parentesi emotivamente davvero forte; Microcosm con la sua anima pop ben immersa in un crescendo dreamy in cui tutto ha un senso e niente è sbagliato. Una sorta di catarsi slowcore che porta con sé stupore, meraviglia, bellezza. Datecene di più.
Feeze, Happy sad. No, Tim Buckley non c’entra nulla con questa band indonesiana. I Feeze hanno altri punti di riferimento, che poi sono gli stessi di tutti quelli che sanno che cosa vuol dire ritrovare il cuore schiantato contro le macerie di una storia finita troppo presto, oppure troppo tardi, oppure mai iniziata davvero. Il risultato non cambia: se sei triste, i Feeze non sono la cura, ma la spalla sulla quale piangere. Gran bel pezzo.