Lunedì shoegaze. Il baccano la miglior medicina

Twin Drugs

Il lunedì shoegaze di questa settimana si propone di essere l’antidoto alle paranoie della contemporaneità: non un chiudersi a riccio per non fare i conti con la realtà apocalittica di questi tempi assurdi, ma un modo fragoroso e liberatorio per fare i conti con la paura e non lasciarsi sopraffare.

The Beremy Jets, Devastation

Il secondo album di questo progetto svedese del musicista Paul Saarnak è, come il titolo suggerisce, un viaggio sonoro con le coordinate ormai classiche di questo nuovo decennio: isolamento, stress e malesseri vari. Eppure il suono, che prende i My Bloody Valentine e li arricchisce ulteriormente di distorsioni nugaze, sembra quasi esorcizzare il dolore. Il baccano è sempre la miglior medicina.

Bolinas, Heavy easy listening

La pesante musica leggera dei Bolinas, band statunitense guidata dal polistrumentista Chris Thomas, è esattamente come viene descritta dal titolo del disco: un insieme ben amalgamato di shoegaze, dream pop, emo, rock alternativo. La copertina non è finzione: nel 2012 Thomas ha lasciato la sua Città, Kansas City, per raggiungere in auto Seattle: il mezzo però ha preso fuoco e lui si è salvato per un soffio. Letteralmente.

Twin Drugs, In now less than ever

Il disco viene presentato come una sorta di fusione tra due differenti concetti di distorsione, quello dello shoegaze e quello del noise rock. È una descrizione abbastanza fedele, benché l’influenza dello stile di Kevin Shields sembra prevalere. Gran bella botta, comunque.