Brina, “Nel buio”. Qualcosa forse sta cambiando in Italia

È un’Italia in cui, limitandoci all’ambito musicale (il resto lo sappiamo bene), si sta vivendo un’esaltazione edonistica mai vista prima. La musica è un gratta e vinci milionario: un sogno impossibile ma a portata di mano. Il pop è ormai uno dei pochi ascensori sociali per il successo e la gavetta si fa direttamente al Forum di Assago: siccome il piatto è ricco e fa gola a chiunque, per ottenerlo si lotta nel fango e si producono – salvo eccezioni – canzoni ridotte ai minimi termini e scollegate dalla quotidianità, in cui la complessità è bandita perché l’importante è parlare a chiunque tranne che a se stessi. È un eldorado che sta accecando pure tante persone che vengono dal mondo indipendente e che decidono di fare il salto perché sembra che non ci sia una terza via tra la povertà e il lusso. Nessuno che dica a questa gioventù che il riscatto non necessariamente deve passare da un attico a City Life. Nessuno che dica che si può stare bene pure in un bilocale in periferia e con tre paia di scarpe. Nessuno che dica che un milione di stream non necessariamente valgono di più di mille stream.

Una diversa narrazione

In uno scenario come questo, mai visto in simili proporzioni, c’è però un’Italia che porta avanti una narrazione differente. Prendi per esempio i Brina, che sono solo l’ultimo esempio di una nuova corrente shoegaze in italiano che da qualche tempo sta producendo un gran baccano dal basso e chissà che prima o poi il fuzz di queste chitarre non arrivi a disturbare la festa di chi sta ai piani alti. Nel buio, registrato e mixato al Trai Studio da Annalisa Vetrugno (Specchio, La Siepe), Marco Caproni (Blame Art, KHA) e Fabio Intraina e masterizzato da Jack Shirley (Infinite granite dei Deafheaven), è il brano adatto a rappresentare questa scena rock alternativa a tutto ciò che conquista copertine, palchi e discussioni: denso, valvolare, emotivo e fragoroso, oscillazioni armoniche che ti dicono ok, ci siamo noi, la nostra piccola tribù resta e resterà, fino alla fine.