Playlist: Best of 2017, i migliori brani shoegaze e dream pop dell’anno

Il 2017 è l’anno della fine dei discorsi, della fine delle attese, della fine delle nostalgie. Dopo qualche decennio di lontananza e qualche stagione di rodaggio e rimessa a nuovo, lo shoegaze ha avuto finalmente le sue copertine, i suoi applausi, la sua rivincita. Band che vent’anni fa hanno fatto silenziosamente la storia sono tornate a riprendersi quanto spettava loro: gli Slowdive e i Ride (per non parlare dei Jesus and Mary Chain e dei sempre attivi Veldt) hanno osato sfidare il tempo e il loro stesso mito, pubblicando album significativi non solo per il nome che portano, ma anche e soprattutto perché si mettono in testa a un movimento che mai come quest’anno è apparso tonico, creativo, contemporaneo. Già: lo shoegaze è una musica che parla al mondo dell’oggi, non più a quello di ieri. Il falso mito di una scena confinata in quei pochi anni a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta è imploso non solo per la rilevanza che hanno acquisito certi nomi (Cigarettes After Sex e Alvvays su tutti), ma anche per la qualità complessiva della proposta: band giovani e meno giovani che hanno saputo tirare fuori dischi importanti per la crescita generale dello shoegaze. E l’Italia? Il nostro Paese continua l’opera di consolidamento di una realtà musicale che è sempre più autorevole anche all’estero, dai Be Forest ormai globali ai Rev Rev Rev incensati da Bandcamp, passando per progetti come Clustersun, sempre più a proprio agio con la materia shoegaze, e Sonic Jesus, il miglior post-punk-qualcosa sulla piazza. Se c’è un nome sul quale scommettere, è quello degli Obree.

Quella che segue è una playlist con i migliori brani shoegaze e dream pop del 2017, secondo Shoegaze Blog. È un elenco (non una classifica) in cui ci sono grandi ritorni, grandi conferme, grandi promesse: francamente, queste canzoni mi fanno impazzire.

  1. Blankenberge, Hopeless. La band russa realizza un piccolo grande classico dello shoegaze moderno. L’album Radiogaze è tra i più entusiasmanti degli ultimi anni.
  2. Deafcult, Stars collide. La malinconia, la furia, le stelle, l’universo: c’è tutto quanto, tutto qui. Un grande pezzo.
  3. Obree, Tuesday. Un duo che colpisce subito, al primo ascolto, e ti resta impresso. Se ami il dream pop, soprattutto se connesso con l’elettronica più raffinata, devi assolutamente ascoltare gli Obree.
  4. Pia Fraus, Endless clouds. Il singolo perfetto. L’epica sottile e vibrante del miglior dream pop in un brano che rappresenta appieno il talento dei Pia Fraus.
  5. Sonic Jesus, I hope. Una bellissima canzone che porta questo progetto italiano a un altro livello. Sonic Jesus è un nome che gira parecchio all’estero: non è un caso.
  6. Slowdive, No longer making time. Che cos’altro dire?
  7. Airiel, This is permanent. I capofila della rinascita shoegaze. Questo pezzo è tostissimo: una struttura ultra rock che si fonde con gli orpelli e gli ampi spazi del dream pop. Gli Airiel sono tornati per restare.
  8. The Veldt, Black and blue. Loro c’erano, ci sono e ci saranno. Una band dal suono unico, fantasioso, emozionante. Ascoltali e diventa loro fan per sempre.
  9. Clustersun, Lonely moon. Il muro sonoro dei Clustersun diventa ancora più epico con questo brano. La maturità acquisita dalla band fa sognare: e ora, che cosa succederà?
  10. Jefre Cantu-Ledesma, A song of summer. Accompagnato dalla voce misteriosa e bellissima di Sobrenadar, Jefre Cantu-Ledesma si lascia andare a dieci minuti di magia.