Lunedì shoegaze. L’ultima settimana d’agosto

Kanashii

L’ultima settimana d’agosto è forse la più bella dell’estate, perché a Milano il caldo arrotonda i suoi spigoli e si fa più dolce, leggero, quasi frizzantino, soprattutto la sera. Il che vuol dire finestre aperte ad ascoltare il respiro della città mezza vuota, che si muove senza fretta e senza affanni. Tutto il contrario di quello che questa settimana Shoegaze Blog ti propone: un gran baccano per farsi trovare pronti in vista dell’arrivo di settembre.

Bliss Fields, Bliss Fields

I Bliss Fields una volta si chiamavano Iris e facevano uno shoegaze valvolare e ben carrozzato. Oggi la band canadese ha un nuovo nome e ripubblica i pezzi già usciti nel 2017 (introvabili su Spotify ma ancora disponibili su YouTube). Per chi non conosceva il gruppo, questo disco sarà senz’altro una bella sorpresa.

Kanashii, Kanashii

Grunge + shoegaze è la matematica che quest’anno sembra piacere di più a chi bazzica dalle parti del rock alternativo e indipendente. I Kanashii rientrano in pieno nel filone e fanno tutto giusto: il nichilismo assordante, le bruciature punk, la rabbia cantabile. Scuoti i tuoi angeli drogati con questa band.

Sunstinger, Beyond the frame

C’è il vuoto siderale del post punk e il riempimento totale gaze: quello che serve davvero è tutto qui e lo portano in dote questi ragazzi scozzesi che sembrano dei Nothing con un passo più svelto e una tendenza psichedelica alla Jesus And Mary Chain che si concretizza nella conclusiva – e parecchio esplicita nel titolo – All my friends are high. Bel pezzo.

Gloomchurch, Matching luck

Coin heaven, il secondo brano dell’ep Matching luck, è una piccola gemma shoegaze di chitarre densissime e vocalità sommerse: un grande classico che non stanca mai, quando è fatto nel modo giusto. I Gloomchurch conoscono perfettamente l’ortografia gaze, con le sbandate rumoriste e gli alleggerimenti melodici del caso: niente male.

We Melt Chocolate, Ep 59#1

Un ep di tre brani per la band toscana, in attesa del nuovo disco previsto per il 2022. Una cover dei Nightblooms (davvero ben fatta) e due pezzi live – tratti dal loro disco d’esordio – incisi in occasione del festival online NMER dello scorso aprile: in pratica, è un invito ad ascoltarli dal vivo e a provare a capire come diavolo facciano a mettere su un suono così stratificato e al tempo stesso bilanciato.