Qualche giorno fa abbiamo celebrato l’incredibile primo posto di As the love continues dei Mogwai nella classifica di vendite del Regno Unito: un risultato che non cambia di una virgola il percorso del gruppo scozzese, ma che ha avuto il merito di ribaltare per una volta le dinamiche ormai consolidate del mercato musicale, rimettendo al centro del palcoscenico un discorso diverso da quello – dominante – della popolarità costi quel che costi. Pensa allora che bello sarebbe se proprio nella settimana di Sanremo il disco più venduto in Italia fosse il nuovo album dei Fine Before You Came, Forme complesse. Pensa che bello sarebbe se una band che si è sempre concentrata sulla musica e mai sulla carriera spezzasse il cerchio con un lavoro che non si trova né su Spotify, né su YouTube. E pensa che bello sarebbe se i Fine Before You Came sconvolgessero lo status quo con il loro disco migliore dai tempi di Sfortuna. L’hashtag, volendo, potrebbe essere questo: #fbycAlNumero1. Non sono bravo nella burocrazia discografica, non so se Bandcamp rientri nel campione utilizzato da Fimi per le classifiche, però lasciami sognare, tanto comunque non succede (ma se succede). E come si sente alla fine del post rock dolente di Intorno: «Non abbiamo ancora perso».
Pensa che bello se l’album più venduto nella settimana di Sanremo fosse il nuovo dei Fine Before You Came
