Playlist. I tormentati dell’estate: ovvero, dieci controtormentoni shoegaze

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Ok, estate, l’hai voluto tu. Shoegaze Blog si trasforma idealmente in Autunno Blog per essere presidio permanente in quella terra straniera e ostile chiamata arrogantemente Bella Stagione. L’obiettivo è di dare asilo politico a musi lunghi, sguardi sfuggenti e timidezze invincibili con i brani più malinconici che esistano. E allora mentre nel mondo reale i tormentoni radiofonici ricominciano la loro classica corrida di bella vita al sole, noi tristi a prescindere rivendichiamo il nostro diritto a odiare il divertimento – e tutto ciò che fa stare bene – con questa selezione su Spotify intitolata I tormentati dell’estate: ovvero, dieci controtormentoni shoegaze e dream pop. Salva la playlist nell’elenco dei preferiti, premi play e lasciati andare. L’ordinanza è: più tormenti e meno tormentoni.

1. Soccer Mommy, Drive. Questo pezzo dei Cars è un patrimonio dell’umanità. Nemmeno mettendosi d’impegno si può distruggere questa meraviglia: forse è per questo che l’hanno reinterpretata praticamente tutti, ma Soccer Mommy tira fuori un gioiellino dream folk che ripete come d’incanto il miracolo di bellezza e nostalgia di un brano senza tempo.

2. Laveda, Rager. Come già detto, abbiamo uno dei potenziali dischi dell’anno. Di sicuro, questo è il brano shoegaze più bello che potrai ascoltare durante un’estate così surreale e così irrisolta come quella che stiamo vivendo.

3. The Radio Dept., You’re lookin’ at my guy. Sembra che la band svedese abbia finalmente ritrovato la freschezza di una ventina d’anni fa, quando esplose in stile supernova per ridisegnare il concetto di indie e sincronizzarlo al linguaggio e soprattutto alle paturnie esistenziali dei millennial. I Radio Dept. stanno azzeccando tutti i singoli che pubblicano: questo è solo l’ultimo di una serie pazzesca.

4. La Naissance, Night doves. Shoegaze Blog ha presentato questo duo romano in anteprima qualche giorno fa, qui tocca chiarire meglio il concetto: abbiamo forse il fenomeno indie pop dell’anno. Dipenderà tutto da loro.

5. New Ghost, Fountain. La sintesi tra pop, post rock, shoegaze, grunge e svariate altre sfumature di musica alternativa l’hanno fatta i britannici New Ghost. Qui allentano la tensione con un brano dream pop che è come un crepuscolo al ralenti: ipnotico e mozzafiato.

6. Bdrmm, If…. La band giusta col nome giusto per un mondo rimasto incastrato nel lockdown. Camerette come baluardi shoegaze per provare a riaffermare il primato del rumore su quello della paura. Questo pezzo piacerà senz’altro a chi è in cerca di una musica che racconti in modo assordante che cosa vuol dire dover fare i conti con le proprie ansie.

7. Orco, Adele. Il vero controtormentone lo scrive Orco: Adele è l’estate dei sospiri e non quella della bolgia, è la stagione dei rimpianti e non quella delle promesse. Un racconto synth pop di ordinaria solitudine e straordinaria malinconia: una canzone cucita addosso a noi, insomma.

8. SIANspheric, Resolution… abandon. Uno dei brani più densi, contundenti e disperati che tu possa ascoltare in questi mesi caldissimi. Una traccia che a volumi corretti – cioè + 1000 – fracassa i tuoi auricolari e soprattutto butta giù una volta e per tutte la tua velleitaria – se non scandalosa – voglia di divertimento estivo. Vietato sorridere.

9. Corasandel, Cracked light. Il dream folk scomposto – anzi, dissolto – dei Corasandel ancora una volta colpisce il bersaglio grosso – il nostro cuore – e regala un appiglio a coloro che si trovano fuori posto in quel segmento temporale senza senso che chiamano estate.

10. Lightning Bug, The lonely ones. Non poteva esserci conclusione migliore per questa playlist: i Lightning Bug – che Shoegaze Blog adora – si lasciano andare a un esperimento a metà tra ambient e shoegaze. Chiudi gli occhi, segui il flusso e immagina che in fondo l’autunno non è poi così lontano come sembra.