Lunedì dream pop. Nel mio festival ideale

Funeral Lakes

Ogni tanto faccio il punto della situazione dei sogni nel cassetto che attendono di prendere forma. Li analizzo con attenzione, li riordino e alcuni li butto via come si fa coi vestiti quando risultano troppo piccoli o non più adatti alla propria persona. Ultimamente mi sono soffermata su un sogno che avevo dimenticato: organizzare un festival indipendente. Mentre scrivo questo articolo, all’elenco di band che da tempo vorrei sentire nella mia rassegna ideale aggiungo nuovi nomi, quelli cioè di questo bellissimo Lunedì dream pop, per alimentare quell’obiettivo che diventa sempre più grande e necessario.

Supernowhere, Gestalt

Il trio di Seattle è una band rock dal tocco raffinato e oscillante tra distorsioni e ritmi atipici ma comunque ben inquadrabili. Come spesso accade, la giusta calibrazione degli opposti regala il migliore flusso melodico e i Supernowhere l’hanno capito bene, dandone prova con la combinazione di voci angolari e tonde, chitarre ruvide e arpeggiate, malinconia e reattività. Gestalt è il loro primo album, già pubblicato nel 2018 sotto l’omonimo nome di Gestalt. Io non vedo l’ora di sentirli dal vivo, prima o poi.

The Starlit Hues, Snow team

Alla voce “rumore” del vocabolario Treccani leggo che il termine «si usa soprattutto per suoni soggettivamente giudicati non musicali o che comunque riescano sgradevoli, fastidiosi, molesti, o addirittura dannosi». Ok, legittimo, però noi shoegazer lo definiremmo più come quel muro di feedback che ci fa sognare, cosa che gli statunitensi Starlit Hues sanno erigere bene e con arte.

Koko, Polar wander

Koko è Costanza Delle Rose dei Be Forest. Mistica e malinconica, con questo singolo si candida per il titolo di regina del dream pop, riscrivendo il suono delle origini del genere in chiave contemporanea, oserei dire futuristica. In questa breve traccia, la seconda rilasciata da Koko in meno di un anno, c’è tutto il suo mondo personale costruito attorno ad astri e immaginari che già si percepiva nei Be Forest ma che ora si fluidifica, si colora di sfumature iridescenti e leggere. Da segnarsi che a ottobre uscirà Shedding skin, il primo album.

Funeral Lakes, Redeemer

Ci sono le linee vocali e i ritmi folkie degli Of Monsters and Men e i giri di chitarra del dream pop più morbido e incantatore. L’ultimo EP dei canadesi Funeral Lakes è per certo un piacevole ascolto da festival, al tramonto, come una ninna nanna per il sole che pian piano sparisce all’orizzonte.