A Shoegaze Blog ogni tanto piace viaggiare in terre meno esplorate, a volte isole sperdute, altre invece grandi agglomerati urbani fuori dalle rotte dei turisti shoegaze. Questa una metafora per dire che oggi ti propone tre brevi percorsi tutti da scoprire, sebbene non tutti tecnicamente shoegaze o dream pop. Scegli tu da dove iniziare, se dall’elettronica poliedrica di Gold Mass, dall’indie fluido dei Big Sleep oppure dalle vibrazioni assordanti dei Low Fly. Quel che importa è che tu prema play, lasciandoti incuriosire dall’inconsueto.
Big Sleep, Tattoos
Big Sleep è il giovane gruppo dell’irlandese Rónán Connolly. Dopo il rilascio dei singoli Paint on cars e Tall stories è ormai chiaro il loro personale tocco fluido e allo stesso tempo dinamico. Tattoos è un brano melodico e dreamy, intimo e cullante dove si percepiscono il colore e il calore di una notte estiva passata sul letto a scrivere pensieri a un “tu” ormai lontano.
Low Fly, You suck my dreams
Dei Low Fly ne avevamo già parlato due anni fa per l’uscita del loro primo EP e ora ritorniamo da loro con grande entusiasmo. Se ti mancano il baccano assordante dei concerti e l’ovattamento uditivo che ne consegue, non ti resta che premere play a questo nuovo singolo, una colonna sonora perfetta (chi lo sa) per un viaggio in macchina nelle calde e trafficate strade urbane.
Gold Mass, Safe
Il nuovo, tanto atteso EP di Emanuela Ligarò è un pezzo d’arte metafisica, astratta e concettuale allo stesso tempo. Le parole, sempre con un peso specifico nei suoi brani, sono poesie di notevole profondità, esposte sulla superficie metallica di suoni elettronici. Il minimalismo dei brani viene sempre calibrato dalla forza espressiva della voce che costruisce lo spazio e il tempo entro cui si sviluppano i suoni.