Lunedì shoegaze e dreampop. Le memorie dei concerti estivi

Bubble Tea And Cigarettes

Sono invasa dal profumo dei tigli in fiore che aumenta il mio desiderio di concerti estivi, una memoria olfattiva nata da una particolare notte, come quella vissuta dopo un concerto dei Cure, quando trovai rifugio dentro un parco pubblico e mi addormentai sazia di musica, annegata in questo misterioso profumo. Il risveglio fu in un camping improvvisato tra sacchi a pelo e plaid, anfibi slacciati, un cielo bianco e britannico e del fumo dalle tende semichiuse. Momenti beati mentre il riverbero di Robert non finiva mai: «In the hanging garden please don’t speak, in the hanging garden no one sleeping…» («Nel giardino pensile per favore non parlare, nel giardino pensile nessuno dorme…»). Mi auguro che stiate organizzando i vostri meritati e possibili concerti, per arricchire la vostra memoria di bellezza introversa. Partecipare ai concerti ci consente di definire il nostro essere nel qui e ora di un momento emotivamente intenso: cerchiamo di godercelo, anche se poi tutto diventa un profumatissimo ricordo.

Bubble Tea And Cigarettes, Santa Monica

Da piccola decisi di fidanzare la mia Barbie con Ritchie Valens, mi piaceva il suono delle sua chitarra e la storia della sua breve vita. Tra loro vi fu un’amabile rapporto, come in questo caldo sunset dreampop d’oltreoceano. Il terzo singolo dei newyorkesi BTC farà parte di un album prodotto dall’etichetta indipendente spagnola Elefant Records, già madrina dei Camera Obscura. Un sound che dilaga come un sorso esplosivo di bubble tea, con una piena linea vocale femminile più simile a uno strumento a fiato malinconico orientale. Su di essa piovono plettrate di chitarra in tremolo e nacchere che parlano da Santa Monica o da altri luoghi della vostra estate. Un quasi film con trama, conclusione ed epilogo.

Deathlist, Tearing up

Lei è Jenny Logan e suona da Portland con la sua amica chitarra Rickenbacker, carica di energia da vitamina indie rock. Tante idee e ritmi cangianti che incalzano con assoli soft noise nel suo nuovo singolo Tearing up. Ha alle spalle altri lavori che aprono e chiudono valvole di laboratori post industrial. Nella sua breve bio trovo definire la sua musica «you’re-alone-but-you’re-not-alone» e mi pare abbastanza shoegaze.

Oceans, Come so far

Da Melbourne un ep del progetto solista di Thomas Lee alias Oceans, già chitarrista del gruppo shoegaze Grazer. La bellezza è fatta di contrasti. Come so far, è un perfetto doposcuola dei meravigliosi Low. Ondate di ritmo scandite da colpi secchi di rullante, come colpi di pistola dritti al cuore, chitarre distorte godibili come onde che sovrastano i confini degli oceani. Io sento sempre la necessità di distorsione e questo EP mi appaga, brutale e delicato.