Ogni stagione porta con sé delle emozioni racchiuse metaforicamente in una scatola di ricordi. Ognuno può dire di avere la propria, più o meno grande, profonda o incasinata. L’estate non è ancora iniziata ufficialmente eppure qualche sera fa sono tornata a rovistare mentalmente nella mia scatola estiva. Ci ho trovato oggetti, sentimenti, parole sparse, emozioni ancora forti, altre un po’ sbiadite. Spesso gli anni e le date si confondono, altre volte invece sono inscritte a caratteri maiuscoli sui ricordi. Ho pensato un po’ a ciò che mi aspetta da questa imminente torrida stagione, che culminerà con il mio soggiorno a Milano per tutto il mese di agosto, e ho scritto una lettera intitolata “Cara estate” per chiederle di concedermi un po’ di quelle emozioni che mi piacciono tanto e spero in qualche modo di rivivere. Già sono pronta a crogiolarmi nelle musiche shoegaze che mi accompagneranno in questi mesi. Premi play per averne un assaggio e pensa a come sarebbe la tua lettera all’estate.
Mint Julep, In a deep and dreamless sleep
Papabile disco della top 20 dell’anno, In a deep and dreamless sleep è esattamente ciò che proclama di essere. Vero è che non si giudica un album dalla copertina (o dal titolo?), ma in questo caso sì e nella maniera più positiva. Dalla prima all’ultima traccia si è trasportati in un viaggio profondo verso la perdita dei sensi. Si scende piano piano, i muscoli si sciolgono e gli occhi si chiudono al ritmo lento e incisivo dei synth e degli eco vocali. La ruvidezza sonora rende l’ascolto del disco un’esperienza quasi tattile, tridimensionale e totalizzante per le emozioni provocate, tutte risvegliate da un “sonno profondo e senza sogni”.
Japanese Heart Software, Passenger
La collaborazione tra l’australiana Japanese Heart Software e l’americano Animal Ghosts è la botta giusta che serve quando ci si ritrova sulla metro milanese alle otto di sera e sai che il mondo fuori diventa tutto blu. La trama densa di vaporizzazioni sonore e mille dimensioni avvolge l’anima con un colore difficile da identificare eppure intenso. “You turned the radio on listened to our favourite song”: è o non è il frammento di parole più efficace e condiviso di estati tenere e giovani?
Tape Waves, Distant light
La luce che entra alle prime ore del mattino, tenue ma caldissima, le cicale che infestano i parchi, la città che inizia la sua attività giornaliera. Il nuovo album degli statunitensi Tape Waves è intimo e universale, sciolto e coeso come impercettibile e violento. Bisogna alzare i volumi al massimo per farne esperienza fino in fondo, fino a essere graffiati da questa ruvidezza non esplicita.
Stacking Pennies, With good friends
Stacking Pennies è un progetto di Denver, in Colorado, nato durante il lungo periodo di isolamento. Dopo il primo disco, Wild resolve, ecco che tornano con un EP abbastanza sperimentale che unisce melodie solide a effetti fluidi in chiave lo-fi. Stars in the cold breeze raggiunge le più profonde e mistiche corde dello shoegaze, mentre The warm sun on your smile si sbilancia in manierismi melodici ben sviluppati.