Secondo (e ultimo) recuperone 2020, questa volta con cinque lavori incentrati sul versante dream pop e pubblicati nelle scorse settimane. Facciamo un ballo finale per metterci alle spalle dodici mesi difficili che non dimenticheremo mai ma che non vogliamo rivivere più. Buon anno a voi, shoegazer: teniamoci strette le belle canzoni, in attesa di tempi migliori.
7Mondays, What’s best to die for. Il loro singolo Libidine mi aveva conquistato al primo ascolto. Con questo nuovo brano i 7Mondays confermano la loro bravura e rilanciano: What’s best to die for è un bignami in cui è stipata un bel po’ di roba, dal post rock all’emo, dal dream pop allo shoegaze. È tutto un avanzamento veloce alternato a rallentamenti improvvisi. Ecco, è un peccato aver rinunciato all’italiano, una caratteristica che li rendeva unici.
Sisie Só, Agora todo mundo vai saber. Nuove cronache dalla quarantena: Sisie Só è un’artista brasiliana che ama definirsi «sadgirl dreaming in lofi color». Che poi è una definizione perfetta per il suo cantautorato imperfetto, malinconico, emotivo ed emozionante: riverberi, bassa fedeltà e melodie tenui. Da scoprire.
Sorry, Dave, Empathy. Empatia è la parola più giusta per indicare la via d’uscita da questo 2020 sbagliato e crudele. E la musica degli australiani Sorry, Dave è esattamente così: empatica, fragile, preziosa. Un dream pop che sa stare al tuo fianco nei momenti di tristezza, cinque brani che sanno rispondere al cinismo di questi brutti tempi.
Emilya ndMe, Ain’t planet B. Non c’è un pianeta B, dice Emilya ndMe, che abbiamo imparato a conoscere qualche tempo fa. Il sottinteso è che non esiste nemmeno una vita B: «Burning, without learning. May I say you it will be alright?», canta Lauretta Grechi Galeno, mentre in sottofondo un dream pop astratto, quasi trasparente, l’accompagna in questa preghiera laica per un mondo in sofferenza.
Nova Sui Prati Notturni, Reset 012. Ancora una volta, questa band di post rock ibrido si propone in modalità insolita: in questo caso si tratta di un blogalbum composto da musiche dei Nova risalenti al 2010 e immagini realizzate nel 2020 a cura di Pietro Scarso. Per ascoltare e vedere bisogna andare al sito reset012.wordpress.com. Consigliate le cuffie: l’effetto generale è affascinante, quasi ipnotico.