Recuperone 2020 shoegaze

Youngest

In attesa che questo maledetto 2020 si tolga finalmente dalle scatole con tutto il suo carico – non richiesto – di problemi, facciamo un recuperone shoegaze dell’ultimo minuto, con tre brani usciti nelle scorse settimane che meritano di essere segnalati. Forse non conoscerai queste band, sicuramente ti piaceranno: premi play e dicci che ne pensi, garantisce come sempre il tuo amichevole Shoegaze Blog di quartiere.

Nightcrush, I call you. Se in un universo parallelo il suono scintillante di M83 e quello valvolare di Jesu confluisse in un unico brano, molto probabilmente si avvicinerebbe al singolo di questo progetto brindisino. Shoegaze nerissimo, synth pop brillante: la musica emotivamente densa dei Nightcrush muove mondi in opposizione, fino a un clash stilistico che, nel suo piccolo, delinea nuovi possibili standard. È presto per sbilanciarsi, ma le premesse sono ottime.

Youngest, Lotus. I Nothing, i Drop Nineteens e i Nirvana: il suono del singolo della band milanese si piazza proprio lì, tra nuovo e vecchio rock alternativo, per rinnovare la magia di un rumorismo pop che è al fianco di almeno due generazioni di gente ombrosa, diversa, inquieta. Un bel brano.

Gifts For The Earth, Gold warm glitter. Dalla Germania, una canzone che si espande con voce leggera e passo pesante, tra shoegaze e grunge, in un’epica solenne da esistenzialismo noir. A volumi adeguati, un big bang in slow motion.