Mi hai raccontato che non hai voglia di scoprire nuovi gruppi, di ascoltare nuove canzoni, di puntare su nuovi artisti. Il passato ha già detto tutto, mi dici: però dovresti cercare di non lasciarti condizionare dal pregiudizio di chi non ha tempo di incuriosirsi e, dunque, nemmeno di emozionarsi. Shoegaze Blog ti propone cinque progetti che ti descriveranno un presente musicale che forse non avresti immaginato così vivo.
Linda Guilala, Estado natural. Il ritorno degli spagnoli Linda Guilala sancisce il loro salto di qualità: questo ep è la prosecuzione di un discorso sonoro sempre meno di genere e sempre più pop nel senso migliore del termine. Ecco allora che Estado natural diventa un tassello – coloratissimo, quasi sgargiante – che si incastra perfettamente in quel nuovo mosaico dream pop che sembra destinato a prendere il posto di quello vecchio.
Tvfuzz, Strange sleep. I Tvfuzz nascono dalle ceneri dei Kimono Lights (dalla cui fine sono venuti fuori anche i mastodontici e super psichedelici Onioroshi). Strange sleep è il primo album, uscito in cassetta per 1q84 Tapes: un incrocio tra dream e synth pop, che è come dire Cure più New Order, però senza nostalgia. Insomma, bello.
The City Gates, Cape of Good Hope. Il nuovo singolo dei canadesi City Gates fa parte di una maxi compilation, Northern noise Vol. I, scaricabile qui. Cape of Good Hope è un bel brano post punk, con quello che ne consegue: ovvero quella sacrosanta dose di riverberi e oscurità che tutto avvolge e tutto protegge.
Agent Blå, Morning thoughs. Da qualche anno sembra che la terra promessa del dream pop sia tornata a essere la Svezia, come dimostrano gli Agent Blå, che sono uno dei nomi più caldi degli ultimi mesi. Morning thoughts è il disco perfetto per chi si trova a proprio agio in questa primavera travestita da autunno.
Syrup, Go On, Don’t go (riding down the cosmic drain). Questo terzetto australiano tira fuori il singolo dream pop che volevamo sentire. Una canzone costruita in crescendo – sbarazzina in apertura, epica nel mezzo, definitiva alla fine – che vede la band capace di una scrittura pop tutt’altro che banale. Datecene di più.