Questa settimana Shoegaze Blog si dedica ad alcune nuove uscite (alle quali se ne aggiunge una risalente allo scorso anno) che sono da tenere in considerazione se ami il dream pop e tutto ciò che rappresenta in termini di tasso emotivo e percentuale di riverberi. C’è soprattutto una storia interessante che riguarda una bambina di meno di dieci anni e che è di buon auspicio per il futuro di questa musica. Premi play e lascia che sia lei a raccontarti tutto.
Twin Oaks, Getting nowhere // Last call. Due su due. I californiani Twin Oaks non sbagliano nulla in questo doppio singolo. Se Getting nowhere è il punto d’incontro esatto tra dream pop e songwriting, Last call è l’epilogo, attraverso il quale catturare gli ultimi attimi chiedendosi se mai ci sarà un dopo, senza che i rimpianti facciano il resto.
Makthaverskan, Demands/Onkel. E due su due lo mettono a segno anche gli svedesi Makthaverskan. Anche se le atmosfere sono decisamente diverse rispetto a quelle dei Twin Oaks. Adoro soprattutto Demands, che manda la band su di giri e trascina tutti in mezzo all’universo, a ballare come matti in un luogo ostile, come se fossimo dei “sognatori a occhi aperti incastrati in un incubo”.
Wild Signals, Start at the end. Da Los Angeles, i Wild Signals fanno tutte le mosse giuste per realizzare un dream pop degno di attenzione: pathos, un filo di malinconia che non sai mai se a un certo punto diventa qualcosa di molto simile alla tristezza, riverberi che ampliano il suono e melodie che lavorano su più livelli.
Puput, Purga. Questo è in realtà un recuperone, perché il disco dei catalani Puput, Purga, è uscito lo scorso anno. Però sarebbe stato un peccato non recuperarlo, perché ha il suono dolce che ci si aspetta da una città come Barcellona, un luogo che la musica la conosce bene e sa come valorizzarla. Boreal è un brano davvero bello e originale, suona come se risuonasse dall’interno di una cattedrale. Margerite è invece un traccia più concreta ma ugualmente a fuoco. Bravi.
Misty Coast, Melodaze. Questo sito tiene sotto controllo i norvegesi Misty Coast, che fanno sempre canzoni deliziose e meritevoli di ascolto e fiducia. Il singolo Backseat warriors è un piccolo capolavoro di dream pop dolente, una di quelle canzoni che hai bisogno di sentire in quei giorni in cui vuoi stare un po’ per conto tuo.
Solferino, Looking at. Questa è una storia davvero particolare. Nel 2017, durante un concerto degli XX a Tallinn, Estonia, una bambina di sette anni è salita sul palco e ha cantato I dare you assieme alla band. Elli è nata nel 2010 e oggi è la cantante dei Solferino, che presentano questo singolo tra dream pop e synth pop. La canzone è carina e questa giovanissima artista ci fa sperare in un futuro migliore per la musica.