Playlist: dieci canzoni per una primavera shoegaze

Cammino e attorno vedo il classico caos organizzato di Milano: uscita in fila per due dal treno della metropolitana, gente che sbuffa perché è troppo tardi per andare a lavorare ed è troppo presto per tornare a casa,  scale e ancora scale e ancora scale e ancora scale prima di raggiungere i tornelli, tizi che saltano i tornelli con l’indifferenza tipica di chi sa che la farà franca, l’edicolante gentile che saluta ogni cliente come se fosse un vecchio amico. E poi la luce. Accanto alla fermata Piola, zona Città Studi, c’è un bar che espone una lavagnetta con una sorta di inno alla gioia (“Non abbiamo sigarette, biglietti Atm, marche da bollo, MA il barista è SEXY”). Vado oltre e c’è un signore anziano con un bel pastore tedesco accucciato, un bicchiere di plastica con pochi spicci, una coperta un po’ malandata e un cartone con una scritta ormai mangiata dallo smog e da giornate intere trascorse ai margini di tutto. Una ragazza, forse una studentessa universitaria, è seduta accanto a quest’uomo, lo ascolta mentre parla e soprattutto gli sorride: chissà che cosa le racconta quel signore, chissà da quanto tempo lei è lì, chissà perché io quando vedo una persona che chiede aiuto vado sempre oltre e non mi fermo mai, mai, mai.

Un piccolo trauma

La primavera è dunque giunta e per me è sempre un piccolo trauma: mi trovo a mio agio più con le temperature basse che con le giornate lunghe, quindi il cambio di stagione e l’arrivo dell’ora legale è una rivoluzione che pretende ben altra carica e ben altre motivazioni. Meno male che c’è lo shoegaze: questa playlist Spotify curata da Shoegaze Blog è perfetta per dare un tocco un po’ più dark a campi fioriti, cieli tersi e magliettine sgualcite.

1. Linda Guilala, Primavera negra: già segnalati qui, I Linda Guilala non potevano certo mancare in questa playlist. Un brano perfetto per l’occasione.

2. Lazy LegsGloss: una chicca, questa dei Lazy Legs. Atmosfera rarefatta, beat rallentato, pochi dettagli e molta emotività.

3. Tante AnnaPiccoli: il giusto tasso di oscurità arriva con questa canzone shoegaze ossessiva e bellissima.

4. FiancéFeverdream: chi è alla ricerca dell’epica a tutti i costi può tranquillamente fare affidamento su questo pezzo strepitoso dei Fiancé.

5.Launder, Keep you close: negli ultimi giorni l’ho ascoltato tantissimo. Già adesso, tra i brani dell’anno.

6. Teenage WristKibo: qui c’è proprio quello che serve, ovvero distorsioni, sussurri, malinconia, crescendo, bellezza.

7. Soft ScienceUndone: un incrocio di suoni che parte dai My Bloody Valentine e giunge dritto ai giorni nostri. Impatto massimo e una indiscutibile eleganza.

8. Sleep StillHeadrush: riverberi, arpeggi e quelle note di basso che ti prendono subito, senza nemmeno aspettare il ritornello.

9. The Yellow Traffic Light, Merovingii: il brano più convincente di un disco convincente (Worlds within walls). Bravi davvero.

10. Beach House, Dark spring: perché i Beach House fanno canzoni divine.