Sono un grande ammiratore di Jefre Cantu-Ledesma, come ho già scritto in occasione del nuovo disco. La sua musica è come una primavera pigra e irrisolta, di pioggia e di sole, di dubbi e di prospettive: l’inverno punge ancora come un ricordo troppo vivo per andare via, ma si sente anche il calore delle prime tracce d’estate, che stanno lì, qualche passo avanti – non troppi – rispetto al tuo cammino. I Balmorhea, fuoriclasse veri, invece raccontano il mondo come se fosse un deserto immerso nella notte: non sai dove ti trovi, così ti fidi di loro e ti godi il viaggio, i suoi misteri, la sua destinazione incerta. Ecco: unendo due nomi così non può che esserci incanto e meraviglia. Sky could undress è una traccia tratta da Clear language, il nuovo disco dei Balmorhea in uscita il 22 settembre. Jefre Cantu-Ledesma l’ha reinterpretata a modo suo e il risultato è proprio quello lì: incanto, meraviglia. E stupore.
Balmorhea, “Sky could undress” (Jefre Cantu-Ledesma rework)
