Lunedì shoegaze. Bentornato, caro settembre

Biatlón

Agosto addio, non ci mancherà il tuo caldo insistito, la tua allegria forzata, le tue canzoni assurde, i tuoi balletti stravaganti. Settembre è il mese shoegaze per eccellenza e dunque non si può inaugurare il preludio all’autunno meglio di così, con tre band che, ognuna a modo suo, sa rimetterci in asse col mondo intero.

The Stargazer Lilies, Love pedals

Copertina e titolo geniali nella loro azione combinata di feticismo gaze: Love pedals è Stargazer Lilies in purezza. Il gruppo statunitense torna a una musica sgargiante, laterale, sfalsata e d’impatto, una psichedelia dal passo lieve, sorniona quanto basta e brutale laddove serve. Per dire: Love radio show ha un suono morbido anni Sessanta che viene strappato da chitarre bruciate anni Tremila o giù di lì. Ecco, la band sprigiona una tensione che sembra a tratti giocosa, a tratti allucinata. Ed è tutto perfetto così.

Slow Crush, Thirst

La band belga torna a fare quello che sa fare meglio: batterie toste, mormorii emozionali, distorsioni massicce alternate a momenti di stasi cinematografica. Si può definire un tipico heavy shoegaze dalle classiche coordinate HumDeftonesWhirr: un suono empatico che gli Slow Crush caricano al massimo con una dedizione e una compattezza notevoli. Sarà interessante vederli dal vivo a Ravenna il 13 novembre 2025 e a Milano il giorno successivo.

Biatlón, Weather diary

Se i Cure di Songs of a lost world ti sono sembrati particolarmente cupi, claustrofobici e nichilisti, puoi ritrovare qualcosa dell’altro Robert Smith (quello dai suoni squillanti, dai riverberi allungati e dall’esuberanza un po’ malinconica) in questo nuovo singolo dei nederlandesi Biatlón. Una canzone melodicamente raggiante, ampia e istantanea, un gran ballo dream pop che ti accompagna col passo giusto nella stagione più bella che c’è, l’autunno. Weather diary sembra promettere ottime cose per l’ep in uscita nei prossimi mesi.