Il Lunedì shoegaze di questa settimana è un terzetto che occupa un ampio spettro sonoro che va dall’armonia alla dissonanza, melodie morbide e rumori assoluti, post punk come se del domani non ci fosse certezza e metal fatto alla maniera nostra: con cattiveria, con malinconia. Finita la settimana di Sanremo, inizia l’anno del Serpente. In alto i cuori.
Softcult, Year of the snake
In realtà, secondo il capodanno lunare – che è scattato lo scorso primo febbraio – questo è l’anno della Tigre, non del Serpente, dunque le due canadesi Softcult hanno un po’ cambiato le carte, chissà perché. Quello che è sicuro è che i brani di Year of the snake sono chiarissimi in quello che vogliono dire. «Boys will be boys», ripetono in BWBB, un brano tra pop punk e shoegaze ben teso e orecchiabile in cui si parla di violenza senza girarci attorno («Questi “ragazzi” sono uomini, e queste ragazze non hanno chiesto di essere toccate da loro»). Brave.
Som, The shape of everything
Il nuovo album della band statunitense ha lo stesso impatto nucleare degli ultimi Deftones, a causa di quella connessione strettissima tra vocalità dolente e misteriosa e gli arrangiamenti prepotenti, in un’interpretazione però più vicina a una certa idea muscolare di shoegaze. Qualcuno ha definito tutto ciò con l’etichetta paradossale di doom pop: di sicuro è la musica perfetta per chi si sente fuori dai giochi, ma nonostante tutto non perde di vista la strada. «Fissiamo la luce attraverso l’oscurità, però supereremo questo momento», si sente nella colossale Center.
A Place To Bury Strangers, See through you
Il gruppo americano fa come al solito quello che gli viene meglio: un post punk dal suono sfalsato e quadrimensionale. Si procede per martellate, fischi e caos, in una costante e insistita decostruzione psych-gaze, tra Oneida, Suicide e tutta quella musica che procede più per strappi che per tessiture. Il suono degli A Place To Bury Strangers è un mondo a parte che non fa sconti a nessuno: mettiti l’elmetto anziché le cuffie e buttati in questa mischia poderosa. Ne uscirai con i timpani fracassati, ma vuoi mettere che divertimento?