Sono sempre stata affascinata dalla parola “antologia”, sarà per il suo significato letterale (dal greco antico “scelta di fiori”), per il suono che le lettere così disposte producono, per il legame tinto di nostalgia che essa ha nella mia memoria con le fiabe e le favole nordiche, o ancora per le declinazioni di tale termine in contesti diversi. Infatti le mie antologie sono letterarie, poetiche, fotografiche, di memorie, di oggetti e di canzoni. Se si parla di antologie, si parla di scelte, di decisioni consapevoli o meno riguardo a cosa ricordare, riguardare, rileggere o riascoltare. Le antologie sono spesso personali e inesplicabili. Cosa metteresti da parte oggi per custodirlo per sempre? Una playlist magari, o una vecchia cassetta piena di polvere che da tempo attende di essere riascoltata su un pianeta meno evoluto, più analogico del nostro.
Sparkshimmer, Songs to confine to
Alle spalle di questo EP vi è un’interessante collaborazione tra Sabrina Tionloc e Charles W. Knowles. I vocals indie e intensi impreziosiscono gli arrangiamenti struggenti e shoegaze. Need nobody else è una marcia solenne che dà il via a un rito quasi sacrale in onore di chitarre introverse ma – paradosso – assai loquaci. Tra le influenze di questo brano si possono menzionare i Beach House: i loop sonori delle chitarre, le distorsioni, il carattere sognante e scuro sono elementi che non mancano. Da non perdere: Never gonna rain.
XO, By my side
Dopo il secondo LP Wonder (2019), gli XO tornano con Courage, un EP di quattro tracce che sarà disponibile dal 26 marzo. Il singolo estratto By my side è poco inscrivibile in un solo genere e mood. A tratti dark e malinconico, ma per altri versi vivace e liberatorio, un po’ come la primavera, che è ricca di emozioni contrastanti: calda e fredda, portatrice di speranza e a volte ancora addormentata. «In your eyes I find something new that makes me wanna cry»: questo il messaggio in bottiglia che lascerei a questa nuova stagione appena iniziata.
Som, Awake
Awake // Sedate e Youth // Decay hanno alla base un’idea comune: la coesistenza degli opposti è una condizione esistenziale necessaria per capire la bellezza in ogni cosa ed emozionarsi. I Som riescono con questi due brani a destrutturare e ricomporre i suoni per trovarne un punto di coincidenza e unità nella diversità. Il finale di Youth // Decay ne è la prova lampante: i suoni formano una spirale, un vortice verso il basso che trasporta in una situazione surreale e densa di emozioni.
Gaadge, Yeah?
Quanto sperimentale può essere un album shoegaze? Gli statunitensi Gaadge sembrano rispondere con un album di dodici brani (una rarità, oggigiorno), in cui le idee, gli esperimenti e le energie non mancano per niente. Dalle corde prima arpeggiate e poi ruvide di Creeping weeks all’effetto reverse di Phase rev, passando per l’anarchica compostezza di Twenty-two, l’album è fatto per perdercisi dentro. Va ascoltato e riascoltato, dalla prima all’ultima traccia, ma anche al contrario oppure con un ordine illogico. Ogni volta pare la prima volta.