Settembre è arrivato con una giusta dose di aria fresca e morbida, come se volesse insegnarti di nuovo a respirare dopo aver passato un’intera estate a boccheggiare. C’è più una leggerezza da nuovo inizio che una pesantezza da ritorno a casa: ci sono promesse da mantenere ed errori da evitare per l’anno che verrà. Io ho segnato ciò che farò e ciò che non farò: ascolterò bella musica, ascolterò ciò che non conosco, farò finta di rimettermi in forma, farò in modo che i miei sogni siano peggiori dei miei risvegli. Questo lunedì Shoegaze Blog ti segnala alcuni progetti che celebrano il dream pop a modo loro: con passione, rigore e curiosità.
Flamingo, Mother. “Mother, I’m sorry if I’m not the one you wanted “, canta Lavinia Siardi, voce dei Flamingo. Le confessioni più dure sono quelle spogliate di ogni giro di parole, di ogni trucco sentimentale, di ogni scusa non richiesta. Più che una canzone, Mother è il racconto di un rimpianto sottile, un dialogo forse mai nato davvero che viene messo in scena in un contesto dream pop in cui velluto e lacrime trovano un punto di contatto. D’altronde, come dice il poeta, c’è una crepa in ogni cosa ed è così che entra la luce.
Dottie, Sudden. C’è un simpatico video in stile tutorial pubblicato da Dottie su YouTube in cui viene svelato il dietro le quinte del suo nuovo bel singolo, Sudden. L’artista fa un elenco di che cosa serve e che cosa invece no per comporre un brano come questo. No: “song writing skills – bad vibes – music theory knowledge”. Sì: “weirdo vibes – instruments”. In realtà, sono necessari anche un mucchio di riverberi, un talento che brilla, un groppo di malinconia in gola che non se ne va più.
Secret Knives, Snuff. Quando ero più giovane e la mia vita ancora sonnecchiava davanti a tutte le strade possibili, la musica era uno scrigno in cui riponevo principalmente suoni storti, melodie strambe, pop ameno e rock diverso. Ecco, il neozelandese Secret Knives con Snuff resetta il mondo e lo riporta proprio agli anni belli e ai brani utili, quelli cioè che sono come coriandoli: esuberanti, inafferrabili e nostalgici il giusto.
Linda Guilala, Agosto. Questo sito da sempre ha una particolare predilezione per gli spagnoli Linda Guilala e per come si sono evoluti da un punto di vista musicale. Agosto è il tormentone che vorrei ascoltare ovunque se questo fosse un mondo a misura di shoegazer: un synth pop di sussurri e melodie tristi, ciò che serve quando l’estate scivola nell’autunno e trascina un pezzo del tuo cuore con sé.
Ruby Haunt, Middle of nowhere. Un gioiello slowcore e dream pop, un anticipo di autunno improvviso e necessario, qualcosa che giunge inaspettato e che sincronizza ogni vibrazione della tua pelle con le note di un disco prezioso. Bello ritrovarsi nel mezzo del nulla con queste canzoni, bello sapere che c’è qualcuno che sa indicarti la via con la sola forza di una musica dolente e bellissima.