Mi sono svegliata col rumore della pioggia, un classico di questo maggio anomalo. Fuori dalla finestra un cielo bianco che pare un foglio di carta. Mi affaccio al davanzale, guardo giù, verso quelle rose cangianti che da un po’ mi danno il buongiorno al posto tuo. A pensarci, non mi hai mai donato dei fiori, forse perché il nostro amore non è mai sbocciato, forse perché ci siamo conosciuti quando il caldo iniziava a seccare l’erba dei prati e non abbiamo lasciato il tempo di fiorire neanche ai bucaneve. Penso però a tutti i brani che mi hai regalato. Ah, quante ore passate insieme ad ascoltare musica, la tua, di cui io capivo ben poco ma che ho imparato ad apprezzare, alienante come il tuo fascino. E comunque tutte quelle canzoni non erano davvero rivolte a me, lo sentivo. Perché si capisce quando sotto a un brano fatto ascoltare c’è un messaggio in codice, un linguaggio segreto, proprio come quello che si cela dietro ai fiori.
Shoegaze Blog ha preparato un’antologia di brani shoegaze da ascoltare e, magari, da donare al posto delle classiche rose… Le emozioni non sono un reato e provarne è la cosa più bella che ci sia, anche a costo di causare un incendio.
I’ve made a playlist for you, play it only in case of fire
Castlebeat, Change your mind. Un brano retrò, lo-fi e figlio della poetica DIY di Josh Hwang. La voce trasmette tutta l’affezione di cui ci si potrebbe fare carico verso la persona più unica che rara che abbiamo. Una traccia perfetta da regalare al posto di una rosa blu, simbolo di unicità e originalità. “You’ll understand / I’m looking out for you“.
Parks, Squares and Alleys, Youth. Quando i sentimenti sbiadiscono, non resta che lasciare sullo zerbino di casa dell’interessato una rosa nera, il cui significato non ha neanche bisogno di essere spiegato. Oppure potete optare per questo brano, con cui il russo Sergey Khavro fissa un sentimento di perdita su synth asettici ma sporcati e affondati da un background riverberato.
Soviet Soviet, Endless beauty. Ricevere su WhatsApp un pezzo dei Soviet Soviet è già di per sé un gesto da non sottovalutare. Aggiungeteci che il pezzo in questione è proprio Endless beauty: bene, significa che siete quanto di più puro e luminoso possa esistere. Ascoltatelo e immaginatevi una rosa bianca, bella, così tanto da risultare eterea alla luce del sole. Un inno alla vita, alla bellezza che ci circonda e illumina ogni singolo attimo colto.
Jumping The Shark, Love me in Pesaro. Quando si tratta di amore passionale un tocco di psichedelia è un must, un po’ come una rosa rossa. Dalla riviera adriatica giunge una brezza briosa e giovanile: Leonardo Antinori e Tommaso Tarsi fluttuano attorno al rock e al grunge senza essere scolastici e banali, anche per quanto riguarda il testo, a metà tra mero strumento vocale e significato pregnante. “Cammini piano sotto la pioggia la mattina pensando a lei / E ogni goccia che scende e ti tocca e ti dice io vorrei / Vorrei innamorarmi un sacco di volte….”
Sunflower Bean, Come for me. Tra le novità del gennaio passato, un brano sulla linea di confine tra shoegaze e pop, due mondi, a quanto pare, solo all’apparenza incomunicanti. È proprio ciò di cui si ha bisogno per dichiarare un amore appena sbocciato, superficiale e leggiadro, come una rosa intensamente rosa.