La ricerca del giusto equilibrio tra passato e futuro crea una perenne malinconia, che esce piano piano, come un livido sulla pelle, come un’immagine su un negativo. Inarrestabile, l’inquietudine ci intorpidisce e allora non rimangono che poche forze residue per premere play e cercare conforto in un brano che ci possa cullare al pari dei sospiri accennati che sono racchiusi nelle conchiglie.
Se la tristezza necessita di compagnia, abbiamo bisogno di canzoni tristi in cui deporre tutto ciò che leggerezza non è. Melodie malinconiche che descrivono la realtà e la trascendono, trasportandoci, come una trance ipnotica, in bolle spirituali e irrazionali. Paesaggi sonori claustrofobici, realtà catartiche, rifugi irrazionali agli estremi confini dei sensi. Si va indietro e si va avanti, si prova nostalgia e al contempo si spera, ci si assenta dalla quotidianità per poi rituffarcisi dentro, coerenti con questo nostro modus vivendi che sa privilegiare realtà remote e vaporose.
Beach House, Levitation. È sempre una stretta allo stomaco, ci si eclissa subito in uno spazio bianco luminoso inondato da una luce troppo forte per tenere gli occhi aperti. Intorno il nulla, nemmeno un pavimento sotto ai piedi: solo la presenza, forte, dell’amore che ci ha portati più in alto per poi lasciarci la mano e farci precipitare nell’abisso più stringente e soffocante, ma non buio.
Brothers in Law, Middle of nowhere. Può capitare di trovarsi su un autobus affollatissimo e sentirsi all’improvviso nel bel mezzo del nulla? Credo di sì, non si può dare torto a una sensazione. Basta chiudere gli occhi, alzare al massimo il volume in cuffia e lasciarsi trasportare in campi sterminati dal terriccio scuro e ovattati da un banco di nebbia candida.
Hibou, When the season ends. “While I could meet you there, I’d rather sleep just to be sure”: quando una stagione finisce, ci si può solo rifugiare in un sogno e gustare malinconicamente i saporiti rimasugli di colore lasciatici dall’amore autunnale. Presto, perché l’inverno è aggressivo e non ammette nient’altro che grigia apatia!
Wild Nothing, Only Heather. Heather è poesia, una ragazza forse fragile, ma così impattante da dare inizio a una rivoluzione interiore in colui che se ne innamora. È un sentimento potente, forse troppo potente – se non addirittura alieno – per un pianeta inchiodato al cinismo come la Terra. Chi lo sa, magari un sentimento del genere potrebbe trovare concretezza sulla Luna: la sua luce così fredda e allo stesso tempo accogliente ha le sembianze di una promessa.
Cigarettes After Sex, Sunsetz. Ricordare un tramonto bellissimo in una città straniera. Lasciarsi inebriare la mente da una luce calda, dorata, sconfinata dentro e fuori di noi. E in questo ricordo giunge nitido, come fosse una fotografia, il volto del primo tenero amore di una vita fa, quello che sembrava indistruttibile per la purezza e l’innocenza che lasciava trasparire.