Ultimo lunedì tematico prima della fine dell’anno, quando arriveranno le classifiche del 2018 e si proverà a fare il punto sull’annata shoegaze, dream pop, post rock e similari. Prima però di fare un bilancio approfondito di ciò che è stato e provare a capire ciò che accadrà, Shoegaze Blog si concentra sull’oggi e, nello specifico, su sei uscite discografiche che negli ultimi giorni hanno catturato l’attenzione di questo sito. Si tratta di sei modi diversi di intendere il dream pop: alcuni lo fanno in maniera ortodossa, seguendo le regole ma senza farsene schiacciare, altri invece frullano i suoni e a volte cambiano le convenzioni fino a creare un suono meno incline alle catalogazioni, benché comunque figlio della stessa passione e sensibilità.
Ballesta, Flechas rotas. Dall’Argentina, il duo Ballesta tira fuori una musica strana, contorta, disturbante eppure orecchiabile. È un dream pop lo fi e sconnesso, un ascolto che richiede attenzione per separare rumori e melodie. Non vogliono essere facili, i Ballesta, ma non vogliono nemmeno essere inutilmente ostici. Sta a te insomma decidere da che parte stare. Shoegaze Blog si è già schierato.
Dopedrone, Things have gone strange. Dalla Norvegia, ecco Martin Anderson, titolare dal 2000 del progetto Dopedrone, un ottimo esempio di dream pop sperimentale e stratificato, simile per intensità alle robe più sognanti e al tempo stesso rumoriste di Jefre Cantu-Ledesma, però in versione cantata. Questo disco è imperdibile per tutti coloro che amano quei suoni capaci di dilatarsi all’infinito e oltre.
Fanclub, Stranger. Nuovissimo singolo per questa band di Austin, Texas: una canzone dream pop freschissima, vagamente new wave, certamente bella e orecchiabile. I Fanclub sono una di quelle band che potenzialmente possono raggiungere livelli di popolarità molto alti, nonostante il nome probabilmente meno seo dell’universo.
Ofeliadorme, Hands. Tornano anche gli Ofeliadorme ed è sempre un gran bel sentire, un suono sottile, ibrido e umbratile con più di un punto di contatto con dream-wave e synth pop. Hands è una canzone molto raffinata, contenuta in una mastodontica compilation internazionale intitolata Space is the place a cura di Pussyfoot Records.
Lobby, Violence in your eyes. Dalla Francia, i Lobby vanno a caccia di retromaniaci anni Ottanta per il video del loro singolo d’esordio, intitolato Violence in your eyes, un brano cold wave che ha un bel suono gelido ad accompagnare i turbamenti d’amore e di odio di una giovane coppia un po’ manesca. A modo suo, un clip romantico.
Alberto Almas, III. Nuovo singolo per questo cantautore inquieto che già Shoegaze Blog aveva segnalato in precedenza. III è un brano che farà parte dell’album di prossima uscita L’amor te ed è un incrocio tra synth pop, post punk, dream pop e cantautorato: teso, angosciante, potente. “Sai l’avrei voluto almeno un abbraccio, ma questa natura violenta deruba e tormenta e si prende gioco di te, dell’ amor te”.