Lunedì shoegaze. Porcelina of the vast oceans

Mariin K (foto Sven Tupits)

Avete mai avuto un angelo custode? Una presenza entrata d’incanto nella vita? Io ne ho avuti diversi, anche immaginari. Questo è un periodo di cerimonie, spiriti santi, matrimoni, fumate bianche papali, candide comunioni. Ebbi realmente una colomba bianca di nome Porcelain, trovata per caso in giardino. Fu la rappresentazione in terra del testo Porcelina of the vast oceans degli Smashing Pumpkins. Era addomesticata, probabilmente liberata durante qualche celebrazione. Lei mi baciava con passione tirandomi il labbro inferiore con il suo becco, mi ascoltava suonare con gli occhi furbi e neri sempre attentissimi e un fiero petto bianco pulsante. Si avvicinava a me quando la chiamavo Porcy battendo le mani.

Un giorno volò via dalla finestra e io mi ritrovai lungo i binari della ferrovia. Cercando di riprenderla, battevo le mani guardando i fili elettrici dove stava poggiata. Mi accontentò obbediente facendosi ingabbiare di nuovo. Che scena bizzarra! Una ragazza tra i binari che richiama ansiosa una colomba bianca con il rischio di finire sotto un treno. Capitò una seconda volta, ma quel pomeriggio Porcy preferì un bel crepuscolo dai purpurei toni shoegazer a me e dopo aver finto di tornare a posarsi tra le mie mani si allontanò per sempre.

Oggi vogliamo donare alle vostre orecchie dei sonori angeli custodi dreamy post punk & shoegaze che vivono nei vostri giardini, nelle vostre anime. Spalancate dunque le finestre che qui vola via ottima musica.

«...Without a care in this whole world

Without a care in this whole world

Without a care in this life

It’s what you take that makes it right

Porcelina of the oceans blue

Porcelina, porcelina

In the slipstream, of thoughtless thoughts

The light of all that’s good

The light of all that’s true…»

Mariin K., Rose skin

Mariin K. cantautrice e musicista di Tallinn, Estonia, già parte del gruppo dream pop Wyldest e collaboratrice per anni dell’angelo dark Tricky, Re del sempre attuale ed insuperabile mondo del trip hop di Bristol, da pochi giorni ha messo alla luce il suo progetto Rose Skin pubblicato dalla Seksound, etichetta discografica estone, fondata nel 2004 dai membri dei Pia Fraus. È una frizzante serie di pezzi leggeri e andanti come i pomeriggi di maggio. Chissà se gli angeli suonano anche con le ali: io la immagino suonare così, immersa in riverberi pastello e poi tanta tanta luce di chitarre cromate, luminose e salmodie vocali sbocciate attorno.

Swayglow, Jasmine

Certi fiori notturni si aprono come luce in opposizione al buio. Swayglow è il nome del primo progetto solista della nostra musicista veneta Giulia Cinquetti, già bassista dei You, Nothing e May Eyes Love, qui abile compositrice in ogni parte. Il singolo Jasmine emana grande grinta e capacità compositiva, un downtempo che accompagna una chitarra alta pronta a sgretolare illusioni attraverso distorsioni perdute in oscuro post-punk introverso. Partecipa al pezzo Francesca Carluccio (So Vixen) con un cantato/incantato che dalle orecchie entra nell’anima. Jasmine è la storia in ambiente dark di una donna fragile che con spirito meditativo e notturno si trasforma, una metamorfosi speciale piena di significato che ci lascia in attesa dell’ep Umpredictable blooming in uscita a fine anno.

Fotoform, Grief is a garden (forever in bloom)

I Fotoform da Seattle appaiono con il loro nuovo album Grief is a garden (forever in bloom) che sembra volare senza peso, proprio come un angelo custode immerso in un bel giardino curato in pieno spirito dream. In realtà il suo docile peso è quello della riflessione sul dolore che diventa parte di noi. Le presenze che abbiamo perso diventano anime che ci posseggono, lontane da questo mondo complesso e violento che non appartiene a nessuno. Le melodie sono quelle della voce e del basso di Kim House, delle riverberate freschissime della chitarra di Garrett Croxon (Fleet Foxes, Erik Blood, Moon Dial) e la fluttuante batteria di Michael Schorr (Death Cab for Cutie). Per gli incantati nelle malinconie dei Cocteau Twins, Cure, Pale Saints, Lush, Slowdive e Bat For Lashes quest’album è il benefico angelo che avevate smarrito.