Il lunedì torna a scandire il ritmo giusto con tre progetti che declinano il dream pop in tre modi diversi, ma che sicuramente sapranno catturare la tua attenzione. Ci sono quelli di cui parlano tutti, quello di cui si dovrebbe parlare di più, quelli di cui nessuno parla. Premi play e unisciti alla festa.
Molly, Picturesque
Non è l’Islanda , ma è l’Austria: cambia tutto, non cambia nulla. Il duo di Innsbruck – soprannominati, ma noi dissentiamo, Sigur Rós sotto steroidi – non fanno mistero di quale sia la fonte della loro musica. Del resto la grandeur di un suono così magniloquente e al tempo stesso rigoroso parla da sola: fatti travolgere da questo incrocio di post rock e dream pop stilisticamente perfetto. Di recente i Molly sono stati lanciati in orbita da Stereogum – disco della settimana, mica male – e la sensazione è che possano diventare un nome che pesa davvero negli equilibri della musica indipendente europea. Garantisce Sonic Cathedral, che su shoegaze e derivati è un bollino blu.
Darksoft, Beigeification
La disillusione dei nostri tempi infami, spietati, velocissimi veste di beige. Almeno la spiega così lo statunitense Darksoft, che in Beigeification assegna un colore dream pop tenue alla contemporaneità: né troppo caldo, né troppo freddo, una sfumatura di beige che, in quanto tale, sta bene con tutto. Specialmente con il nostro malumore. «Alcune chiamate è meglio lasciarle in attesa», si sente in Stones untourned. Saranno call center.
Tofu Kingdom, Souvenir
Recuperone per un disco proveniente da Hong Kong: i Tofu Kingdom – nome quantomeno spiazzante, va detto – tirano fuori un ep che riassume un decennio di indie pop: ci sono i riverberi, ci sono le nostalgie, ci sono le emozioni (ascolta quel gioiellino di Summer ride). Le parole chiave del dream pop ci sono tutte. Per fortuna.