Lunedì shoegaze. Qui si distorce tutto parecchio

The Backlash

Mi piace questo periodo per due motivi: i cachi persimon (detti cachi mela), di cui continuo a essere un cultore nonostante al cambio attuale costino quanto un barile di petrolio, e le valutazioni per la classifica di fine anno. Si cominciano insomma a tirare le somme di questo 2022 che si avvia alla conclusione e chissà che qualcosa di quello che è elencato questa settimana nel consueto Lunedì shoegaze non faccia capolino in una delle posizioni della top venti. Qui si distorce tutto parecchio.

The Backlash, Loosen up

Tra i commenti sotto il video su YouTube ce n’è uno che mi sembra interessante: «Stone Roses + Tame Impala + Oasis = Not a bad start …». Io ci sento pure qualcosa dei primi Verve, quella psichedelia che trasforma una canzone in un sabba in cui lasciarsi guidare dalla vibrazione dei suoni più che dagli istinti umani. E qui di vibrazioni ce n’è in abbondanza. I Backlash fanno base a Milano, ma il baricentro è spostato molto più a nord, dalle parti di Manchester, dove la bella musica non manca. Andateli ad ascoltare, fatevi incuriosire. Gran singolo.

Æsthetic Will, Affection

C’è una sola cosa che detesto di questa band milanese: il dover ricorrere al copia e incolla per scriverne correttamente il nome. Per il resto Affection, il singolo post punk che anticipa l’uscita del disco What do you say?, previsto il 7 gennaio ’23, ha un suono che si schianta con violenza, seguendo il fuoco gelido di una Telecaster che ringhia tra riverberi lunghissimi e densissimi. Loro descrivono il singolo in questo modo: «Cercare di bere dal fondo delle cascate del Niagara». Esatto.

Sphere, A fusion of two hemispheres

Gli Sphere rappresentano il nuovo nome di riferimento della scena shoegaze giapponese. Il che vuol dire che da un punto di vista sonoro le coordinate dovrebbero esserti chiare, se segui Shoegaze Blog: una vocalità morbida e delicata tipo peluche che si adagia su un tornado di chitarre dream pop e di ritmiche mediamente aggressive. Fan service, se vogliamo, ma fatto bene.

Shaki Tavi, Shaki Tavi

Gli statunitensi Shaki Tavi li conosciamo bene qui a Shoegaze Blog: l’esempio perfetto, come abbiamo scritto in passato, di tutte quelle musiche storte e outsider che ci stendono sempre. E la band ci stende senza troppi complimenti soprattutto con Pillowcases, un brano shoegaze dall’impatto stratosferico.