Il giorno che mio padre tolse la barba venne a prendermi a scuola e per me fu difficile salire in macchina con lui, non riuscivo a guardarlo in faccia. Per me quell’uomo col nuovo sorriso non era più chi conoscevo. La musica contemporanea è cangiante come un viso familiare che modifica la sua espressione nel tempo, abbraccia passato e presente e sperimenta non senza limiti, altrimenti parleremmo di Art rock. Il post-rock non vuole identificarsi, nasce dalla psichedelia e diventa ignoto. Alcuni pensano ai Mogwai come gruppo prevalentemente shoegaze, altri non hanno il coraggio di pensarli solo così e per questo preferiscono collocarli nell’indifferenziato post-rock, chi dopo un loro concerto ha avuto difetti all’udito li ribalterebbe con violenza sul noise. Ma cos’è questo enorme concetto che viene dopo il rock? È un volto cambiato che stravolge. Quando qualcuno mi domanda che musica ascolto e suono, dopo un primo imbarazzante momento di crisi cosmica, dopo essermi identificata come bassista di genere, che non vuol dire nulla, rispondo che viaggio sul treno del postrockpostpunk. Fuori da quello che immagini tu, mio caro etichettatore, tu che volevi collocarmi nel mondo più facile e terreno pop-rock italico. Post, come tienimi lontana da tutto perché tanto non arriverai a immaginare come sono nate le mie influenze musicali. A te che vuoi collocarmi, risponderò che quando mio padre tagliò la barba io per sbaglio ruppi un suo vinile ed era Revolver dei Beatles. Quel giorno per riprendere il dialogo gli dissi: era l’album di Tomorrow never knows? Fu da quella conferma che non riuscii più ad identificarmi, qualcosa cambiò in me: «Turn off your mind, relax and float downstream» e da lì iniziò la nuova musica per me, che non spiegherò mai più a nessuno.
Airships On The Water, Lake shaped embrace
Lake shaped embrace, terzo album dello statunitense Airships on the Water. I cerchi d’acqua dei profondi laghi post-rock si dilatano e in quel profondo ignoto saltellano libellule come droni che sorvolano brani composti come tracce per carrillon. Un nasale caldo basso accompagna ogni pezzo, pare una bella voce d’uomo che spiega tutto. Un crescendo strumentale, la colonna sonora andante, minimalista ma vivace che vi occorre per liberare la mente, l’obiettivo della gente alternative malata di sigurrossfilia.
Lebenswelt, Unspoken words
Nuovo album di genere slowcore/post-rock a firma del progetto italiano Lebenswelt, si chiama Unspoken words ed è uscito a quattro anni di distanza da Metaphysics of Entropy. In quest’album, Lebenswelt è passato da one-man-project di Giampalo Loffredo a una collaborazione collettiva con vari artisti indie provenienti da diversi luoghi: Pall Jenkins (Black Heart Procession, Three Mile Pilot), Richard Vincent Adams (Hood, The Declining Winter), Andrew Richards (Richard Andrews, Uniform motion, Angle) e molti altri. Qui il post-rock contiene momenti sonori inattesi, tutto quello che non ti aspetti ti arriva con pioggia di feedback, una tempesta e poi la quiete. Universi, suoni e archi funzionano liberi e introspettivi come i Labradford, che mi hanno trascinata ovunque in qualsiasi dimensione che non sia questa. Nella grafica della copertina di Anat Zeligowski io ho letto un mondo esterno riprodotto e chiuso tra le pareti di casa. Riproducete anche l’album tra le vostre pareti, lasciate i molteplici autori dentro con voi e tutto il resto fuori.
Tour d’Hiver, Bones
John Distefano e Lillo Morreale (rispettivamente basso e voce-chitarra degli agrigentini Good Morning Finch) si uniscono nel side project Tour d’Hiver. Una trama diversa dal progette precedente, uno scrigno tra i due tenuto custodito in attesa di poterlo portare alla luce con nuovi riflessi. Di fatto un ritorno a una dimensione ambient/elettronica, la sintesi di un’intesa amica che si avverte anche nel loro sound perfettamente miscelato, univoco. Il singolo Bones inzia con voci di gente finalmente libera, arpeggi che raccontano, uno spoken word, un minaccioso cyber synth e poi la quiete del post-rock che si fonde placida con la natura delle cose. Un ottimo re-inizio.