Yves Tumor, “The asymptotical world EP”. Pensi di poterlo raggiungere, ma è già altrove

Yves Tumor è la definizione esatta di sperimentazione: pensi di poterlo raggiungere, ma lui è già altrove. Era elettronica contemporanea in formato patchwork – 33% groove, 33% rumore, 33% pop, 1% mistero – e si è poi imboscato in un grandioso spettacolo rock di sudore, sex appeal, glamour e chitarrone. Oggi questo artista statunitense si sposta ancora un paio di chilometri più in là con l’ep The asymptotical world e finisce dalle parti di un ibrido post punk che in certi momenti sfiora il dream pop e lo shoegaze. Non che sia una novità assoluta: in un pezzo come Licking an orchid, per esempio, Tumor si divertiva a sbilanciare quell’atmosfera chill – ma scura, molto scura – con un cortocircuito di chiara derivazione gaze. Lo stesso avviene nei brani di questo disco, ma con maggiore insistenza e omogeneità. Crushed velvet, per dire, va a incardinarsi in un suono a tanto così dagli A.R. Kane. Finalmente il vostro amichevole Shoegaze Blog di quartiere ha una gran bella scusa per parlare del migliore di tutti. Evviva.