Lunedì dream pop. Vivere nella follia dei giorni nostri

Juliper Sky

È la guerra dei giorni nostri quella di combattere con le assenze, le distanze fisiche e mentali, quella di porre resistenza alla follia dei luoghi comuni e dei pensieri ignoranti ma tanto assecondati dai più. Ogni vittoria inflitta con colpi di pastelli a cera, come con una forza tranquilla e creativa, spinge chi sogna un passo più vicino alla leggerezza.

Un.Real, Lovely one / Islands. La band shoegaze e dream pop di Porto Rico torna in tutto il suo splendore nebbioso, denso e umido. Il singolo tratto dall’album Islands si affaccia intricato e nebuloso, scandito dalle distorsioni modulate su diversi piani e dal basso terreno e rilassato, per poi stemperarsi in una brezza zen pacificata.

Indoor Voices, Animal. Adoro questo progetto per la schiettezza e l’allucinazione derivante da ogni ascolto. Il nuovo album è una dichiarazione posta nero su bianco, un messaggio in codice per gli alieni di un mondo parallelo. Tanto cupo quanto leggero, questo disco rappresenta la nostalgia dell’oggi e l’ansia del domani.

Juliper Sky, Reflections of the winter sun. La sottigliezza dei  synth scintillanti e dei riverberi nostalgici delle corde sorprendono quanto il basso quasi impercettibile e molto sognante. Il singolo è maggiormente in chiave psichedelica nella seconda parte ed è vagamente memore dei Tame Impala di Currents.

Magazines, Wet and wildUna novità nel campo dell’alt-rock e del dream pop, i dublinesi Magazines hanno pubblicato il loro secondo singolo. Una sinergia avvolgente, quella instaurata dagli intrecci vocali e strumentali. Pieni e vuoti si susseguono, sbalzi di umore e di temperature. Questo quartetto non va perso di vista.

The Lost & Found Workshop, To be with you. Melanconia e solitudine, chitarre depresse e una voce flebile. Ruben Vangar si consuma in un sentimento quasi esotico, in vocalizzi a tratti intensi che abbracciano le pulsazioni del basso come quelle del cuore.  Si viene a dipingere un eco interminabile, sulla scia degli effetti di chitarra espansi, strascico di un vuoto oscuro causato dalla mancanza di una persona importante.

Miserable, Damned to love you. Un cuore dannato per amore, capace di una potenza d’espressione veramente spiazzante. La voce calda e quasi monotona di Kristina Esfandiari spinge le tipiche sonorità del dream pop in abissi oscuri e lacrimosi. Si scende sempre più in basso ma si sfuma nella dolcezza notturna del sonno.