Se di fronte alle stragi quotidiane in Palestina ti senti impotente, sappi che tantissime persone nel mondo sono nella tua stessa condizione. Partire dalla musica che ami, però, può essere un buon inizio. Sabato 27 settembre 2025 all’Arci Bellezza di Milano si terrà ShoeGaza, una serata shoegaze per prendere posizione contro il genocidio in corso a Gaza. Tolte le spese vive, i proventi della vendita dei biglietti – ormai esauriti – andranno a Medici Senza Frontiere, che opera in prima linea per fornire assistenza medica nei territori più colpiti dalla guerra. Quattro band della scena italiana hanno deciso di sostenere l’evento e si alterneranno sul palco della rinnovata Palestra Visconti. I Chiaroscuro sono tra i preferiti del tuo amichevole Shoegaze Blog di quartiere e dunque non è un caso che facciano parte della line up: con quelle armonie malinconiche – eppure al tempo stesso feroci, bruciate, assordanti – sono uno dei gruppi più interessanti degli ultimi anni.
Il quintetto attualmente è impegnato nella scrittura di nuove canzoni. «È ancora presto per parlarne – spiega il tastierista e cantante Saint Abel – ma l’intenzione è di spaziare a livello sonoro. Al momento ci sono più elementi elettronici, più elementi orchestrali, più “tutto”. È come se stessimo uscendo dal range strettamente shoegaze». Dal vivo, però, l’impronta resta ancora quella, ovvero suoni che giocano con densità variabili, ritornelli ad azione rapida, riverberi che tengono insieme ogni elemento: «Finalmente ci troveremo – dice la bassista Pagu – in un contesto che ci appartiene e non, come spesso ci accade, in situazioni in cui gran parte del pubblico non segue lo shoegaze. Qui saremo in una comfort zone. E non dovremo preoccuparci di spiegare al fonico che musica facciamo!». Al mixer ci sarà Annalisa Vetrugno (Specchio, La Siepe), bassista, produttrice e compositrice: una di noi, insomma. E anche lei parteciperà a titolo gratuito.
Su ShoeGaza le parole di Foreverboymush (cantante e chitarrista) sono nette: «Non mi va di ritrovarmi sempre dal lato sbagliato della storia, dove peraltro oggi è l’Italia. Nel mio piccolissimo cerco di fare ciò che è in mio potere. Se tutti la pensassimo così e ci fossero più iniziative del genere, potrebbe nascere un cambiamento». Il batterista Marco Kotov aggiunge: «Ci piace essere qui, in una situazione che va oltre la condivisione della musica e riguarda anche una condivisione di pensieri su quanto sta accadendo. Bello superare la dimensione online e far nascere incontri reali. Una risposta anche a chi ha preferito il silenzio, rinunciando a sfruttare la propria leva mediatica». La chitarrista Yumeia lancia una stilettata ai Radiohead: «Sono felice di esserci, soprattutto se penso a certi artisti che potrebbero davvero aiutare chi ha bisogno e invece donano solo l’1% dei loro ricavati, nonostante i biglietti carissimi». Chiude Pagu: «Come sostiene Shoegaze Blog, questa è una musica per gente introversa. Però adesso è bello fare qualcosa di concreto e dimostrare che possiamo dire la nostra a gran voce».
