Lunedì dream pop e shoegaze. Ascolti notturni creativi

Dottie

Avete mai sofferto d’insonnia creativa? A me succede. Forse perché sono figlia di una madre molto notturna che riusciva a scrivere e dipingere bene soltanto la notte. Forse perché il lavoro mi porta via del buon tempo per la mia creatività e quindi la mente non paga dalla giornata vissuta a vuoto tende a rimanere sveglia. La mia mente non ha mai seguito le esigenze del mio corpo. Da piccola sono finita anche in ospedale per un’infiammazione ai reni. Quando giocavo entravo in una dimensione e non era facile uscirne neppure per i richiami della natura, mi trattenevo. Tranne quella volta in cui creai un lago artificiale di urina attorno al castello medievale Lego del mio migliore amico. Fortuna che l’amico era anche il mio vicino di casa e quindi dopo il fattaccio mi presentai poco dopo con una gonnellina diversa e continuai a giocare. Il buio è conciliante anche con la musica, la notte devo ascoltare musica, la musica che ascolto deve essere conciliante con il sonno. Ecco allora la soluzione alla mia insonnia, le proposte di questa settimana, ascoltatele la notte e ascoltate anche il vostro corpo.

Dottie, Midheaven

Dopo alcuni singoli sparsi nell’etere, Dottie è uscita qualche settimana fa con l’ep Midheaven e ci comunica una frase shoegazer da sigillo: «Ho messo tutto il cuore, anima e scarpe in ogni canzone». Sono cinque pezzi anche se la quinta traccia si chiama 6 ed è una piccola costellazione romantica, una psichedelia dreamy e benefica. Dalla prima traccia scorre grande pace sonora astrologica e super avvolgente, piena di quella personalità dreamgaze che solo la nostra cara texana Dottie riesce sempre a proporre.

Bubble Tea And Cigarettes, We should’ve killed each other

Vi avevo già proposto l’ascolto Bubble Tea And Cigarettes. E’ uscito il loro secondo album We should’ve killed each other, ma prima vi parlo un po’ di loro. Fuggiti dal nido di famiglia e finiti soli in una grande città, il duo losangelino formato da Kat e Andi si forma nel 2019 durante una passeggiata notturna: «… Ci sentivamo alieni, abbiamo provato a diventare molte cose, ma alla fine siamo diventati un niente». La musica dunque dovrebbe farli concreti, invece per me restano alieni, poetici, luci soffuse dal cielo, con la loro combinazione dream-night-slow-pop leggiadro e trascinante.

Burrrn, Without you

La band shoegaze di Tokyo è tornata come una cometa dopo 13 anni. Il nuovo album Without you è nostalgico come una notte senza luna e riflette la sua luce su gruppi proprio come i Ride (a tratti in slow motion). Nei brani Full of light e Passing rain si sente la forte influenza dei My Bloody Valentine, con le distorsioni piegate senza spezzarsi mai. Super notturne sono le strumentali Bang Doll e Destruction. Segnalo anche Birei, un gran pezzo con sonorità particolari quasi da nenia shintoista che venera la notte come bellissima divinità. Un lavoro molto eterogeneo dovuto agli anni che passano e passano anche sui pezzi che frammentano l’album, come stelle tutte da osservare in assoluto silenzio, a testa bassa sulle scarpe anziché in alto, verso il cielo.