Il punk intellettuale degli Wire viene omaggiato da The Blog That Celebrates Itself con una compilation bellissima.
Autore: Manfredi Lamartina
Se devi comprare un paio di cuffie, non affidarti a quei test audio che ti fanno sentire un incompetente: ascolta questa playlist Spotify.
Tornano i Ride. Un pezzo pop inedito che apre nuove prospettive a una band che sa reinventarsi senza perdersi.
La band di Som Wardner pubblica una nuova versione di un brano già presente nel disco del 2001 “Finelines”. Capolavoro.
Essere shoegazer non è proprio una passeggiata. E queste dieci gif ti faranno capire perché.
I Pia Fraus sono una band maiuscola per coerenza, stile e qualità. “Field ceremony” ne è la prova.
Bisogna dire finalmente come stanno le cose. Voi da che parte state: #TeamRide, #TeamMyBloodyValentine o #TeamSlowdive?
Stai fermo lì, che te lo do io il promemoria: Close Encounter, Corasandel, Cosmos in Collisions, Kitt vs Karr, Submeet, Xeresa, Wicked Expectation, Stàindùbatta.
S’intitola “Only once away my son” ed è un ambient “dronico” davvero bello.
I Deafcult con “Auras” hanno un modo efficace di intendere lo shoegaze: riverberi estremi, melodie che restano, suono massimo.
Gli Airiel tornano con un disco che suona molto forte, in modo delicato. “Molten young lovers” è un classico istantaneo.
Sebastian Lugli spiega come suonare in un gruppo shoegaze, lavorare con band non allineate provenienti da tutto il mondo e pagare anche l’affitto.