Tensioni electro, prospettive inedite: un quasi off topic necessario

Glas

Shoegaze Blog di tanto in tanto si concede qualche derapata off topic per andare fuori pista rispetto allo shoegaze e al dream pop. Ma se ascolterai questi tre album ti renderai conto che forse, non siamo poi tanto lontani da quel tipo di emotività. Premi play e unisciti alla festa, non te ne pentirai.

Glas, Kisses like feathers

Il duo danese Glas, ovvero Lisbet Fritze (è sua la voce in Memoria di Trentemøller) e Louise Foo (SØSTR, in cui milita con la sorella Sharin dei Raveonettes), tirano fuori un bel disco di synth pop tarato dream e post punk, un suono algido ma tutt’altro che asettico. Non esistono formalismi in queste dieci tracce, ma solo la messa a punto di quella che chiamo da sempre elettronica umanista: ritroviamoci in queste note e al resto penseremo domani.

Pinhdar, A sparkle on the dark water

Il mare nero del duo trip hop/dark wave milanese è il mondo in cui ci troviamo: affondiamo lentamente nell’incomunicabilità, nel disordine, nell’isolamento. «My lips move but words come out in silence», si sente in Cold river, sversamento di post punk tagliente e ossessivo. La grammatura elettronica di questo album è consistente, ma se ritmicamente è un suono scuro e ovattato, è dalle chitarre e dalla voce che si percepisce quell’apertura squillante e tridimensionale, quello sparkle citato nel titolo che rappresenta, forse, la luce di speranza al termine del casino dei giorni nostri.

Gold Mass, Flare

Emanuela Ligarò, ovvero Gold Mass, è da sempre un nome che trova spazio su questo sito. Il peso specifico dell’elettronica ha sempre avuto una sua rilevanza, ma in questo nuovo ep Gold Mass spinge ancora di più su quel versante, che potremmo definire come una sorta di soul ricalibrato per una musica che è sia movimento che sensibilità, proiettata verso un dancefloor più mentale che sostanziale. Anche stavolta il risultato non delude le aspettative.