Lunedì shoegaze. Il pop che ci piace

Sara Devoe

Due cantautrici molto diverse, ma per certi versi anche molto simili, che raccontano la loro visione di dream pop. Premi play e ascolta i loro nuovi album.

Hatchie, Liquorice

In certi momenti, come per esempio in Carousel, la distanza artistica dai Cocteau Twins è nell’ordine di grandezza dei millimetri. L’australiana Hatchie conferma col nuovo album che la sua ispirazione dream pop continua dunque a scorrere partendo da quella sorgente. La produzione di Melina Duterte (Jay Som) risulta piuttosto efficace perché introduce in qualche caso delle deviazioni sottili, una prospettiva più frastagliata che smuove la superficie delle canzoni. Ne viene fuori un disco che non vive soltanto di rimandi, ma trova un suo respiro e rimane piacevole fino alla fine.

Sara Devoe, Come away, o human child!

È un cantautorato che filtra tra i sospiri della notte, in un territorio sospeso tra ciò che si vede e ciò che si intuisce, dove i pensieri più profondi si agitano come bagliori incerti: è lì che il pop diventa dream pop, è lì che Sara Devoe ci racconta la sua storia. È un diario pieno di paure, debolezze, rivelazioni e rivendicazioni. Che ci sia una chitarra acustica o un’elettrica allungata nel riverbero, l’artista statunitense racconta la sua verità e la fa diventare tua.