Cronache post rock. Sbagliarle tutte, il nostro credo

Lacinskij

Se segui Shoegaze Blog dall’inizio (la risposta è affermativa, vero?), saprai che di tanto in tanto questo sito si concede qualche divagazione post rock, genere musicale che praticamente è cugino di primo grado dello shoegaze. Ecco allora quattro proposte molto diverse tra loro, ma assolutamente a fuoco su ciò che chiediamo al post rock: emozionare.

Lacinskij, How to f*ck everything

Lacinskij è il progetto solista di Giuseppe Schillaci, una delle figure centrali della Catania musicale alternativa (ricordo ancora oggi con un certo godimento quando spaccava il capello in cinque con il math rock ironico e urticante dei Diane And The Shell). How to f*ck everything è un album che va a infrangere ogni possibile regola di buonsenso della discografia rassicurante e vincente di questi anni: dura un’ora, non è cantabile, è elettronica ma non adatta a un balletto su TikTok, è post rock ma non in maniera ortodossa. Insomma, le sbaglia tutte. Per fortuna.

Cosmos In Collision, The passage of time

Nuovo album per il progetto di Riccardo Spaggiari, nuovo viaggio cosmico in cui il suono diventa un campo da gioco per suggestioni post rock, rimbalzi idm e sensazioni shoegaze, una colonna sonora ideale per un’alba pastello a meno venti gradi. Cosmos In Collision è, ancora una volta, il porto sicuro per chi cerca una musica che, senza bisogno di dire nulla, riesce a fare emergere le emozioni più profonde.

Yesterday Will Be Great: (Other) Points of you

Quell’other, posto tra parentesi prima del titolo, è la chiave di volta per decodificare il nuovo singolo degli Ywbg: Points era infatti la traccia d’apertura del primo album della band di Ravenna, The weather is fantastic, uscito un paio d’anni fa, ma stavolta il brano irrobustisce le trame, velocizza il tempo, carica il groove. Più che una riproposizione, insomma, è in un certo senso un ripensamento, un’oscillazione tra post rock e psichedelia storta. È molto probabile che ti ritroverai a fare così con la testa in men che non si dica.

Airships On The Water, Shoreline projector

Chi va sulla pagina Bandcamp di Airships On The Water, troverà una mini bio davvero illuminante, ma forse fuorviante: «Instrumental post rock made by a math rock drummer». Ci si aspetterebbe dunque qualche roba folle alla Battles dei bei tempi, ma in realtà lo statunitense Russel Hensley va di tradizione e non sbaglia, perché c’è tutto il senso di meraviglia, ariosità e commozione che ci si può attendere da un album post rock.