«Presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato, come se la sua vita appartenesse – sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo – a qualcun altro». Inizia cosí Jack Frusciante è uscito dal gruppo, il libro di esordio dello scrittore Enrico Brizzi, uscito nel 1994 e che quest’anno compie 30 anni di vita negli scaffali, tra riviste Frigidaire e cassette punk e trip pop che suonano ancora strabene. Alex rappresenta quella generazione di impreparati che sapevano attendere gli eventi, incazzati sociali ma con una colonna sonora vitale tra le cuffie del walkman e la necessità di antiproibizionismo e di abolizione delle prediche. Shoegaze Blog si fa carico di questo nostro ancora vivo bisogno di espurgo, soprattutto in questi giorni in cui verremo colpiti in ogni luogo pubblico dagli ascolti passivi di Sanremo. Salite dunque in sella ed ascoltate qualcosa fuori dal gruppo che «è tutta la merda che ci danno da mangiare».
Moon cowboy, Beehive
La disintossicazione inizia con dosi leggere, per questo voglio farvi ascoltare il nuovo singolo strumentale del lisbonese Moon Cowboy, per pulire le vostre orecchie da ogni inquinamento audio visivo. Il suono di questo brano dream pop è benefico come una lampada al sale rosa dell’Himalaya, ioni che non si vedono ma che depurano trasognanti perché l’aria musicale deve essere essenziale. La traccia non solo spalanca le finestre ma, tra chitarre e batteria, rompe i vetri e si espande in cielo.
Slow Salvation, Japan
Il singolo Japan di Christina Hernandez e Travis Trevisan ovvero Slow Salvation, duo statunitense dream pop, è successivo alla pubblicazione del loro album di debutto Here we lie uscito nel 2023 ma è uno di quei brani che quando smette lo ripeti perché ti ha accompagnato benissimo all’ascolto già dal profondo vuoto buio introduttivo. A sostegno del progetto ci sono Matt McCartie di Driver Eight e per batteria e mastering Simon Scott degli Slowdive. La voce di Christina comanda la melodia con tono serio, elegantissimo e si sfuma in un ritornello da premio, nello stordito effetto tremolo che l’accompagna con un risultato semplice, efficace che strafunziona.
9-Volt Velvet, Nude beaches
9-Volt Velvet è un ancora misterioso musicista statunitense ed è il voltaggio giusto per la batteria del nostro walkman dell’anima e del cuore. L’album esordio si intitola Nude beaches ed è composto da 11 tracce (un totale di 20 minuti circa) da ascoltare senza interruzioni per via della martellata grinta, del cantato sussurrato, dei riff distorti ed energici come pedalate in salita. Un arrabbiato appeal punkeggiante che non vuole farsi troppo notare e che affascina come un compagno di banco dei Jesus and Mary Chain.
