Vacanza dal latino “vacantia” ovvero “essere vuoto, libero”. Quest’anno avrei voluto essere libera e riempire il vuoto in Scozia, ma ho trascurato l’organizzazione e il rinnovo del passaporto e così queste ferie rimarrò in sospeso tra sogno e realtà.
Mio padre nella seconda metà degli anni ‘60 ebbe una penfriend scozzese, Rosemary. Lui si firmava Oras e non Saro, uno pseudonimo originale anticipatore dei nickname che mi fa ancora sorridere. I giovani lettori forse non conoscono in prima persona la corrispondenza cartacea, ma sono certa che di romantici che scrivono lettere di pugno ne esistono ancora. Lui ricorda ancora l’indirizzo, ma di Rosemary resta il riverbero di una polaroid dai toni birra stout, la sua figura un po’ in controluce al tramonto in mezzo a un giardino nei pressi del lago di Loch Ness dove nacque la leggenda di Nessie, il mostro abitante del lago o meglio la misteriosa ma affascinate fake news del secolo scorso. Così imparò l’inglese, anche traducendo i testi delle canzoni.
Il mondo dovrebbe capovolgersi e partire da capo come una clessidra, dovrebbe azzerare la sua storia attuale, imparare dal passato e ripresentarsi a settembre. Niente passaporti ma porte aperte, niente confini ma destini, niente denaro ma l’umano, niente potere in mano ai pochi ma una mano per molti, niente artifici ma tanta arte, niente fake ma tanta mitologia.
Io adesso sarei in vacanza, quindi “vuota”, pronta a riempirmi di musica e di nuove immagini del mondo fuori dalla finestra del mio ufficio. Lo faremo insieme qui su Shoegaze Blog. Siate originali dentro e riempitevi di bellezza, imparate l’inglese con la musica e gli amici. Vi rimando con affetto tutti a settembre.
Dottie, Intention
Se l’esigenza è sentirsi liberi, leggeri e circondati solo da aria occorre ascoltare i brani del nuovo album Intention della nostra seguita e tanto apprezzata texana Haley Conlin, in arte dottie, ormai i suoi album li possiamo definire come sofisticate opere d’arte della nostra scena perché seguono una personale scia estetica che incanta. Ci attendono tante nuvole rosate e soft per un viaggio indefinito, un mezzo di trasporto per il nostro personale volo che lei angelicamente dona. Un suono dream pop vibrante, aereo e geniale prende quota mentre i suoi sospiri canori sfuggenti riescono a spostarci dalla terra all’immensità, senza sforzo.
Bleary Eyed, Easy
La copertina del disco è un bel quadro astratto che raffigura tra l’altro un tizio dagli occhi grandi che beve il bagliore della luna colato dal cielo. Anche il quartetto Bleary Eyed da Philadephia è un gruppo astratto che ha raccolto tutto il bagliore riverberato e distorto dello shoegaze e lo ha fatto confluire in Easy, un cocktail frizzante e fuzzy facile da sorseggiare per voi con amici vecchi e nuovi, perché l’album mescola passato e presente con originalità, soprattutto nella parte ritmica. Il fluido sonoro contiene anche una parte di elettronica che rende tutto movimentato e piacevolmente confuso, come il sogno di una notte di mezza estate che tutti voi amanti del genere potreste passare in compagnia di questo disco.
