Essendo da sempre fiero capitano del Team Grande Inverno, per me agosto non è il mese più freddo dell’anno, ma il periodo inutile in cui, sostanzialmente, Milano diventa una città al ralenti, indifferente ai giorni che passano e alle persone che restano. Ma la musica bella, per fortuna, non è insensibile e, anzi, raccoglie ogni sensazione che hai dentro. Qui per esempio ci sono quattro canzoni che renderanno la tua estate, ovunque sia, un momento speciale.
Alas de Liona, Violet
Dal deserto del Mojave alla Scozia, Alas de Liona è una giramondo in cerca di buone vibrazioni. E quelle che propaga il suo nuovo singolo, Violet, sono ottime vibrazioni. Ha una voce fantasmatica, al tempo stesso squillante e ovattata, come un sogno che rimbalza tra le pareti della notte e poi riesce a imbucarsi lì dove inizia il mattino, donando un pezzettino di magia alla tua quotidianità. E anche se Alas canta con piglio soave di incubi da cui ridestarsi e sudori notturni di rimpianti, la sensazione è che comunque troveremo il modo per danzare sulle nostre angosce al suono di un dream pop perfetto in ogni suo attimo. Prendici per mano, Alas.
Saltfalls, Sun ellipse
Uno degli aspetti più interessanti di questo primo singolo degli ucraini – ma residenti a Berlino – Saltfalls è che la bella linea vocale è cantata nella loro lingua madre. Che ha una musicalità particolarmente adatta all’atmosfera dreamgaze del brano: la melodia è ottimamente modellata e l’ascolto è fluido, coerente, magnetico. Non capisco una parola e dovrei forse interrogare ChatGPT per afferrarne il senso e decodificare gli indizi, ma in fondo che cosa importa: tanto so che, in qualche modo, ci si intende al volo.
Wine Pride, Joy ride
«You sound like a song to me, at peace as you play on repeat», cantano i Wine Pride ed effettivamente succede questo quando incontri la persona giusta: non vedi l’ora di rivederla ancora e ancora, proprio come quando metti a ripetizione un brano di quelli giusti, esatti, perfetti. Gli statunitensi Wine Pride proseguono il loro viaggio sonoro restando in scia Beach Fossils e regalando riverberi, nostalgie, batticuori. Joy ride è un brano delizioso per un’estate d’amore, passione e tenerezza. Quante volte ancora premeremo play in questa nostra storia? Non penso che mi fermerò qui. Non credo che mi fermerò mai.
Luna Waves, Dull blades
Il britannico Rob Muir, la mente dietro al progetto Luna Waves, dice di ispirarsi, tra gli altri, a Kurt Vile, Kevin Morby, Diiv, Beach House e Slowdive: in effetti, la canzone Dull blades, contenuta nel disco Comedowns, ha una certa tendenza ad alternare shoegaze e cantautorato folk. C’è un approccio melodico che è assolutamente cantabile e, soprattutto, orecchiabile. E c’è una costruzione armonica che non lesina nulla di ciò che serve: chitarre presenti ma non possenti, riverberi ben calibrati, ricami psichedelici che impreziosiscono l’arrangiamento.
