Odio l’estate, ma odio specialmente luglio. Un mese assurdo, in cui il caldo blocca l’aria e la fa diventare densa, quasi tridimensionale, sicuramente oppressiva. Ma soprattutto è il mese in cui Milano inizia a trasformarsi in un Google Maps delle sparizioni: si sta il meno possibile e si va via il più possibile. Ma se il mondo parte, la musica resta: ed ecco allora tre canzoni gelide, perché arriverà un altro inverno, adesso c’è solo da stringere i denti.
Violet Oscillation, Silk
È il progetto musicale del britannico Luca Mazzanti, membro di Pedal Partners, un bel canale YouTube che chiunque suoni la chitarra in ambito shoegaze conosce bene (alzi la mano chi ha tentato di far suonare il Blues Driver alla loro maniera – io ho fallito miseramente). Come è lecito attendersi da qualcuno che conosce molto bene la materia, Silk è un brano di chitarre che pattinano sul riverbero – il Dreamgazer, prodotto da Pedal Partners – e voci fantasmatiche: l’effetto è quasi orchestrale, l’impatto è intrigante. Una traccia, insomma, molto interessante.
In The Afterglow, Lives in tandem
Da Vancouver, Alfred Hermida (ovvero In The Afterglow) tira fuori una canzone che ricorda a tratti il miglior Trentemøller, ovvero quel post punk trasmutato dream pop che, se fatto bene, diventa la colonna sonora perfetta per chi, come noi, cerca la bellezza nel sussurro più che nelle urla. E allora dicci di più, Alfred: facci ballare alla nostra maniera, senza pensare a nulla che non sia la nostra malinconia. E la nostra felicità.
Sparring, In the fishtank
Il messicano Sparring si presenta con un brano che richiama un po’ il dream pop granulare e fratturato di Jefre Cantu-Ledesma, un nome che qui si ama senza se e senza ma. È un caos in espansione, una ballata onirica che via via si complica, viene attraversata da perturbazioni che poi diventano temporali e infine rumorismo. Ecco, la parte finale di white noise è un po’ troppo lunga, non comunica nulla e sbilancia l’arrangiamento, ma per il resto niente da dire se non gran pezzo.
