Lunedì shoegaze. Un suono resta pur sempre un suono

Mariuk

Questa settimana c’è una triangolazione tra Italia, Stati Uniti e Spagna – via Regno Unito – con tre progetti che rendono questa vigilia d’estate – a Milano il cielo è ancora una strada interrotta verso la bella stagione – particolarmente emotiva, particolarmente nostra.

Mariuk, Thieves

Mariuk (che qui conosciamo per il duo Northwest) è una delle cantautrici preferite dal vostro amichevole Shoegaze Blog di quartiere. E Thieves, se possibile, rilancia ancora di più le quotazioni su questa artista spagnola che è dotata di un talento pop raro, prezioso, emozionante. È una canzone che oscilla tra malinconia e sorrisi, che racconta di quando ha deciso di lasciare il suo Paese per trasferirsi in Gran Bretagna, con nulla di concreto in mano se non il brivido di prendere in mano la vita alla ricerca della felicità. «While the world is screaming loud, a sound’s still a sound». Esatto.

Honeyboi, Here

Le giornate nere sono così: cadono a piombo sul tuo orizzonte e sembra proprio che non ci sia neanche l’ipotesi di una via di fuga. Honeyboi prosegue il suo viaggio da vagabondo emo e cerca nella musica – caotica, emozionale, disperata – quel filo di speranza esistenziale che gli consenta di trasformare la tristezza in uno slancio vitale. Alza forte il volume e aumenta le distorsioni: è bello ritrovarsi in mezzo a questo caos.

Doused, Asleep (in a dream)

Nuovo singolo per gli statunitensi Doused. Asleep (in a dream) è un brano di frenetico shoegaze a bassa fedeltà, vagamente Astrobrite, sicuramente ok. Il gruppo suona con l’impeto di chi porta con se fuoco e fiamme, brucia le frequenze e spacca i ritmi: è una bolgia rumorosa e coinvolgente, incline all’ortodossia, ma molto efficace. Il brano è in uno split con gli Sparkler.