Playlist. La migliore musica per correre è lo shoegaze

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I quarant’anni si avvicinano con la solerzia sadica di chi non vede l’ora di sbolognarti una rottura di cazzi – e tu te ne accorgi quando ormai è troppo tardi per dire di no. Nello specifico, l’arrivo sempre più imminente dei quaranta è testimoniato da alcuni segnali che non avevo considerato a tempo debito: disposizione tricologica insensata (pochi capelli in testa, molti peli sulle orecchie: se è uno scherzo non fa ridere), un ventre insospettabilmente generoso in grado di ospitare una quantità sufficiente di birra da farmi rimpiangere di non essere più un diciottenne, un fiato praticamente ingolfato da fumatore compulsivo – solo che non ho mai fumato in vita mia. Lo specchio è il riflesso di un estraneo con cui non ho voglia di avere nulla a che fare: ma come ti sei ridotto? Così decido di fare qualcosa che ho rimandato per troppo tempo – cioè per troppi anni: mettermi a correre. Ai miei tempi la corsa si chiamava jogging ed era una roba easy, senza troppi pensieri: tuta grigia da ventimila lire, scarpe da tennis dalla suola dura come il marmo, poca voglia di spaccare il secondo, passo lento e piedi strascicati che sembrano derapare continuamente sul pietrisco del parco sotto casa. Oggi invece la corsa si chiama running ed è in pratica una roba da professionisti già attrezzati per le Olimpiadi: pettorina, tessuto tecnico, suole ammortizzate e sorriso d’occasione persino dopo quindici chilometri di sofferenze e acido lattico. Io invece sono soltanto un coglione che quando corre continua a indossare la maglietta dell’Hard Rock Cafè di Roma (anno 1999) e che, per ogni sgambata che fa, sente il fisico che gli chiede il conto di decenni di divano.

Ho capito però una cosa: per correre bene serve una musica che ti faccia correre bene. Lo slowcore, insomma, meglio di no: mi sembra di stare immobile. E allora ecco che Shoegaze Blog ha pronta la playlist Spotify definitiva per chi, come me, ha bisogno di motivazioni valide per fare running e ha esaurito tutte le scuse per imboscarsi vigliaccamente il giorno della Stramilano.

Pronti, partenza, play

1. M83, This bright flash: Fin qui tutto bene.

2. Mogwai, George squade Thatcher death party: Meno male che non piove.

3. Stella Diana, Shoet: Ma quel dolorino al fianco è normale?

4. Chapterhouse, Breather: Ho il respiro che arranca come un motore in folle.

5. Ringo Deathstarr, Do it every time: Un adolescente mi affianca camminando – camminando – e mi chiede se va davvero tutto bene.

6. Slow Crush, Glow: Non è colpa mia se il semaforo rosso ha interrotto la mia corsa.

7.  Cosmetic, Acaciarosa: Mi sembra di sentire un sassolino nelle scarpe.

8. A Place To Bury Strangers, We’ve come so far: Stare seduto su una panchina vale come stretching?

9. Amusement Parks On Fire, Infernal flame: Una margherita da asporto, grazie.

10. Nothing, Fever queen: I suoni bruciano, le calorie no.